martedì
01 Luglio 2025
Pubblica amministrazione

Premi per tutti i dirigenti del Comune In media 10mila euro lordi a testa

Venti manager hanno raggiunto la valutazione minima per i bonusIl direttore Boattini è il più pagato del 2014: 143mila euro in totale

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Tutti promossi e tutti premiati: il Comune di Ravenna ha valutato l’operato 2014 dei suoi venti dirigenti, per quelli che hanno raggiunto la sufficienza (55,51 punti su 100) è stato riconosciuto un premio di rendimento (a ogni punteggio ottenuto corrisponde una percentuale dal 6 al 18 sulla retribuzione lorda annuale) e il premio è arrivato per tutti, da un minimo di 4.900 euro a un massimo di 19mila per un totale di 214mila euro (scaricabile dal link in fondo alla pagina il pdf con le tabelle dettagliate di retribuzioni e premi, distinguendo tra capi-area che sovrintendo a più servizi e capi-servizio che hanno responsabilità dei singoli servizi).

È stato Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna in consiglio comunale e decano dell’opposizione, a divulgare nomi e cifre: «Diciotto su venti hanno ottenuto un premio compreso tra 13 e 18 percento (cinque quelli al massimo) spuntando premi lordi tra 9.458 e 18.953 euro. Il premio medio è di 10.290 euro e la retribuzione totale media, aggiungendo i premi, raggiunge a 84.677 euro l’anno».

I dubbi di Ancisi riguardano lo spessore professionale dei dirigenti: «Non sono veri manager, se lo fossero ne basterebbe sicuramente la metà, affidando le responsabilità delle strutture più semplici a quadri e funzionari ben selezionati per merito. Che non possano essere veri manager, o solo pochi lo siano, così che il loro stipendio fosse paragonabile a quello delle aziende private, è dimostrato dal fatto che solo 7 hanno superato, in coerenza con la norma costituzionale, dei concorsi pubblici al contrario di 13 che sono arrivati ai vertici della macchina comunale per vie traverse».

C’è poi la figura del direttore generale, Carlo Boattini, che attira l’attenzione del consigliere comunale: «Con il massimo della discrezionalità politica il sindaco ha scelto il direttore generale che, con 142.835 euro totali annui lordi, è il più pagato: perfino più del segretario generale, che in carriera ha dovuto superare svariati concorsi per arrivare ad un Comune della classe di Ravenna, e che, oltre all’importantissima funzione di presidio degli atti compiuti dall’amministrazione, dirige il servizio appalti-contratti e l’ufficio legale».

Dito puntato contro il sistema: «C’è molto da fare perché a Ravenna la dirigenza comunale sia una cosa seria – accusa Ancisi –. Non mancano dirigenti capaci, ma il sistema non lo garantisce. Solo un’amministrazione diversa da quella presente, che lo ha instaurato a propria misura politica e protetto, potrà riformarlo radicalmente, si spera dalle prossime elezioni. A Ravenna continueranno a raccontarci che la valutazione dei dirigenti è stata fatta, come dice il contratto, da organismi indipendenti dalla politica. Quello che valuta i capi-area si chiama “Struttura Indipendente di Valutazione”, ma i suoi tre membri sono scelti dalla giunta comunale, cioè dai politici di maggioranza: lo presiede un “indipendente” che dichiara di essere stato “presidente della società municipalizzata del Comune di Ravenna, operante nel settore dell’ambiente e assessore ai bilancio e alle risorse del Comune di Ravenna”, nomine di stretta osservanza di un partito che oggi si chiama PD. I capi-servizio sono invece valutati dal Nucleo di Valutazione, presieduto dal direttore generale e composto dai capi-area, nominati tutti per scelta politica, per cui “indipendente” è solo il segretario generale, prossimamente soppresso dalla riforma del Governo attuale consegnando un potere totalitario sulla struttura al direttore generale scelto politicamente dal sindaco».

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