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    Categoria: politica

Anche per il Pd paragonare la Kyenge a un orango non è razzista: «Amarezza»

La responsabile dell’Immigrazione del partito ravennate
sta con l’ex ministro: «Così si sdoganano parole offensive»

Fa discutere la decisione anche di parte del Partito democratico di respingere, al Senato, la richiesta dei magistrati di procedere contro Roberto Calderoli per il reato di istigazione all’odio razziale per la sua ormai celebre frase in cui aveva paragonato l’ex ministro Kyenge a un orango.

Il via libera da parte del Senato, come riportano i giornali nazionali, è arrivato solo per la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’esponente della Lega Nord esclusivamente per diffamazione, senza quindi l’aggravante dell’odio razziale.

«I parlamentari del Pd che hanno votato così dovranno risponderne alla propria coscienza. È una scelta grave, perchè è un caso di razzismo», ha dichiarato a Repubblica l’ex ministro del Pd, presente tra l’altro pochi giorni fa anche alla festa dell’Unità di Ravenna. E proprio da Ravenna arriva un commento di solidarietà da parte della responsabile dell’Immigrazione del Pd provinciale, da tempo collaboratrice della stessa Kyenge, Lina Taddei, che su Facebook si dice «molto amareggiata».

«Ritenere che in quelle parole pronunciate nei confronti di un ministro non ci sia aggravante di discriminazione razziale – scrive Taddei – è un po’ come sdoganare parole offensive dello stesso “stampo” che chiunque, nella vita quotidiana, può proferire. A fianco a Cecile, un’amica e compagna di battaglie».