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    Categoria: politica

Marino è un narciso indifendibile ma Roma è una cloaca cancerosa

E così Ignazio Marino si è dimesso con queste parole: «Care romane e cari romani, quando, poco più di due anni e mezzo fa mi sono candidato a sindaco di Roma l’ho fatto per cambiare Roma, strappando il Campidoglio alla destra che lo aveva preso e per cinque anni maltrattato, infangato sino a consentire l’ingresso di attività criminali anche di tipo mafioso. In questi due anni ho impostato cambiamenti epocali, ho cambiato un sistema di governo basato sull’acquiescenza alle lobbies, ai poteri anche criminali. Non sapevo – nessuno sapeva – quanto fosse grave la situazione, quanto a fondo fosse arrivata la commistione politico-mafiosa».

Nessuno sapeva??? Non fatemi ridere. Solo negli ultimi anni a Roma, questa Capitale marcia come una fogna, si sono succeduti lo scandalo degli appalti del G8 e Grandi Eventi; lo scandalo P3 che lambì il Gentiluomo Gianni Letta, braccio destro del Re Silvio; lo scandalo P4; la compravendita di senatori di Silvio; l’affare Lavitola; lo scandalo Vatileaks; lo scandalo fondi neri Ior; lo scandalo dei rimborsi alla Regione Lazio; la Parentopoli dell’Atac; il governatore Marrazzo coi suoi trans; le cene eleganti di Silvio a Palazzo Grazioli con tante simpatiche signorine; l’inchiesta Mafia Capitale – con il picchiatore nero Massimo Carminati, amico di quei brav’uomini della Banda della Magliana, compagno di galera del massiccio sindaco fascio Gianni Alemanno, che era socio d’affari sporchi con Salvatore Buzzi e la sua Cooperativa 29 giugno protetta dal Pd e con Luca Odevaine, delfino di Walter Veltroni…

E voi non sapevate? A Roma non si muove foglia che ricatto non voglia. Intendiamoci: Ignazio Marino è un tordo, un grosso testicolo, un narciso, un alieno che non facevano entrare nei salotti buoni di questa cancerosa città – i salotti dei palazzinari romani padroni di giornali, dei Cardinaloni e dei Vescovoni, dei Nobiluomini di Sua Santità. E questa era la sua forza e la sua debolezza. Non lo facevano entrare? Era un estraneo al sistema di potere che è il cancro primo di questa città? E lui, vanitoso, patetico e inadeguato, cercava di imbucarsi.

Marino è indifendibile, e nessuno lo difende, infatti. Era in America in vacanza quando i Casamonica organizzavano il loro funerale col cocchio e l’elicottero. Eppure prima i Casamonica con Alemanno ed il Ministro Poletti ci andavano persino a cena, ma nessuno diceva niente. Marino dice che ha speso 20 mila euro in cene istituzionali e i giornaloni scrivono che ha mentito perché gli osti delle trattorie ricordano benissimo che due anni fa il sindaco invece era a cena con sua moglie al tavolo 3 e aveva bevuto una bottiglia di Jermann vintage tunina da 55 euro. Però dimenticano di dire che solo l’Atac, prima gestita dagli amici di Alemanno, ha un debito tra 1,4 e 1,6 miliardi, e che, per risanarla, Marino al suo vertice aveva nominato un milanese estraneo a tutto, Danilo Broggi.

I giornaloni non scrivono che Rutelli e Veltroni con Manlio Cerroni, il ras dei rifiuti e proprietario di Malagrotta, la discarica più grande d’Europa, c’erano andati d’accordo per 30 anni. Solo quando Marino chiuse Malagrotta, Cerroni fu arrestato con l’accusa di associazione a delinquere e 21 tra politici, dirigenti e imprenditori finirono indagati, il palazzo tremò, le strade di Roma guarda caso iniziarono a riempirsi di rifiuti e i Romani tutti si misero a protestare. Anche Papa Francesco, che ha mostrato misericordia per ogni essere vivente, dai trans agli opossum, ha detto che Marino a Philadelphia non l’aveva invitato nessuno, era solo un pavone narciso imbucato con la fascia da sindaco. Eppure in Vaticano hanno tollerato Primi Ministri puttanieri e sindaci che facevano affari con la Mafia. Non c’è più religione.