Continua a tenere banco il caso del locale costretto a chiudere alle 23
I gestori: «Con buttafuori e telecamere vogliamo restare aperti»
Si tratta come noto del locale vicino alla stazione di Ravenna (sorto a inizio anno sulle ceneri dello storico Bierhaus) colpito da un’ordinanza del sindaco Fabrizio Matteucci che ne impone la chiusura alle 23 a causa dei rumori che non farebbero riposare i vicini e per tutelare l’incolumità delle persone, come ha ribadito il Primo cittadino più volte, sottolineando (anche nel testo dell’ordinanza) come i gestori stessi siano stati coinvolti in risse e aggressioni. Gestori che invece forniscono la loro versione e ribadiscono quanto annunciato ieri sulla loro pagina Facebook, aggiungendo alcuni particolari. La loro richiesta al sindaco è quella di poter restare aperti fino alle 2 durante la settimana e fino alle 3 nel weekend. In cambio ingaggeranno un buttafuori per tenere sotto controllo gli schiamazzi fuori dal locale e attiveranno un impianto di videosorveglianza (già installato).
Sul tema si è scatenato un forte dibattito su Facebook con anche il responsabile di un’associazione universitaria, Giovanni Crocetti, tra l’altro in procinto, a quanto pare, di sostenere il candidato sindaco del Pd Enrico Liverani. «Dispiace sicuramente al mondo degli studenti universitari che vi sia questa situazione – scrive – poichè il locale è frequentato da molti ragazzi perbene, per i quali era un bel punto di ritrovo. La città ha bisogno di luoghi per i ragazzi, e per ora, ha dimostrato più volte di non saper dar loro spazi adeguati, ma soprattutto una voce forte sulle questioni che li riguardano. Occorrono idee forti e capacità di cambiare!».
Sempre sul celebre social network è intervenuta, tirata in ballo da alcuni amici, la candidata a sindaco della lista di sinistra Ravenna in Comune, Raffaella Sutter. «No alle ordinanze – scrive senza mezze misure –. Tra l’altro proprio in quella zona la priorità è l’animazione e la frequentazione anche notturna. Gli interessi prevalenti in questo caso a mio parere sono quelli dei frequentatori in gran parte giovani e dell’imprenditore che gestisce. Poi se c’e’ dell’altro come si potrebbe intuire, lo strumento non è certo l’ordinanza di limitazione dell’orario e non spetta al sindaco».