E lo Stato entra nella gestione del patrimonio archeologico di Ravenna

Accordo con il ministero per proseguire il lavoro di RavennAntica
Il sindaco: «A Classe nascerà un museo di livello internazionale»

Dopo anni di attesa, è arrivato il sì del ministero. E a comunicare la notizia è stato direttamente il sindaco Fabrizio Matteucci nel corso della seconda mattinata della tre giorni dedicata alla Capitale della cultura 2015, a Palazzo Rasponi, in centro a Ravenna. Lo Stato, tramite il ministero dei Beni culturali, entrerà a far parte del nuovo soggetto che gestirà (e valorizzerà) il patrimonio archeologico di Ravenna.

Un progetto che erediterà il lavoro e il personale della fondazione RavennAntica che in questi anni ha contribuito ad arricchire l’offerta culturale della città con l’apertura di nuovi siti come la Domus dei Tappeti di Pietra, il museo Tamo e, dall’estate scorsa, l’area archeologica dell’Antico porto di Classe. Ora il prossimo passo – da compiere quindi in sinergia con il ministero – sarà quello dell’apertura del nuovo museo archeologico di Classe (per il quale il sindaco ha annunciato anche di aver chiuso gli accordi sui reperti che vi saranno ospitati), prevista nel 2017.

«Concludiamo l’anno della capitale italiana della cultura con un grande risultato – ha commentato Matteucci –. Un bellissimo risultato per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e per la crescita turistica del nostro territorio. Evviva e grazie. Grazie al ministro Franceschini, grazie a Elsa Signorino (presidente di RavennAntica, ndr) e grazie al nostro Prefetto Francesco Russo. Quello di Classe sarà un grande museo di valore internazionale. Questi accordi premiano un lavoro avviatosi molti anni fa».

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