Porto, Bucci (La Pigna):  «Il problema è il conflitto di interessi in Sapir»

Il candidato sindaco difende l’operato del presidente di Ap Di Marco e punta il dito contro il groviglio di proprietà tra pubblico e privato

A prendere le difese di Galliano di Marco, presidente di Autorità Portuale ormai sfiduciato da più parti in città, ci pensa il candidato de La Pigna, l’imprenditore Maurizio Bucci, all’indomani dell’incontro in Confindustria in cui è stato presentato lo studio Nomisma (vedi correlato), una presentazione che Bucci definisce “imbarazzante” proprio per il trattamento riservato a Di Marco.
Ma è soprattutto questa l’occasione per presentare un documento piuttosto articolato (in allegato) che secondo Bucci e alleati svela il nodo di potere e l’intreccio tra pubblico e privato che ha di fatto causato la paralisi dei progetti di dragaggio del porto. Il nodo naturalmente è Sapir, società terminalista e proprietaria di aree nata quando ancora non esisteva l’Autorità Portuale e che unisce al suo interno tutti gli enti locali e i maggiori operatori portuali, tra cui lo stesso presidente degli industriali Ottolenghi con la sua Pir e la Setramar dei Poggiali (tra cui il Giovanni che ha di recente annunciato l’intenzione di fare da capolista a una lista in appoggio al Pd, fatto per nulla casuale secondo Bucci). Un intreccio di interessi che, secondo Bucci, ha di fatto impedito a un uomo onesto e al di fuori dei giochi come Galliano di Marco di poter operare visto che, spiega, gli stessi enti che approvavano il progettone facevano poi ricorso al Tar tramite Sapir per gli espropri. Senza contare quello che l’imprenditore del Mariani Lifestyle (dove si è tenuta la conferenza stampa) definisce il “poltronificio” rappresentato da questa società per il Pd.

Ma nel suo intervento Bucci non risparmia anche una stoccata ad Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna «Chi sono i nemici di Di Marco? – si chiede –. In primis Alvaro Ancisi, con la sua falsa opposizione, e poi Guido Ottolenghi, che usa il suo ruolo di presidente degli Industriali avente fortissimi e diretti interessi economici personali per la questione del porto. Quindi noi diamo a Di Marco la nostra piena stima e fiducia, in quanto persona seria, onesta, credibile e competente. Ha assunto la guida dell’Autorità Portuale, ereditando un avanzo di amministrazione di poco più di due milioni di euro e alla fine del 2015 presenta un avanza di amministrazione di quasi 60 milioni di euro».

Il rischio, secondo la Pigna, è che quei fondi non vengano spesi e si perda un’occasione unica per il territorio che potrebbe portare ricchezza diffusa non solo agli operatori del settore. Ma quindi andrebbero bene anche le casse a mare dell’ultimo progetto presentato da Di Marco e di fatto già bocciato da tutti? «Quel progetto andrebbe sottoposto a uno studio che possa integrarlo con il rilancio turistico di località balneari che ormai non hanno nessuna attrattività – dice Bucci – ma qui non si è capaci di avere alcuna visione integrata per il futuro. Io non dico che le casse a mare vadano bene così, dico che prima di escluderle si sarebbero dovute fare valutazioni più complessive che qui nessuno è in grado di fare».

Tornando al porto, il programma della Pigna, come già peraltro più volte ribadito, prevederebbe l’uscita del Comune da tutte le partecipazioni da società commerciali fino allo scioglimento di Ravenna Holding. «Noi siamo per lo sviluppo della competizione e della concorrenza anche attraverso l’ingresso di nuovi operatori. Riteniamo che sia l’Autorità Portuale a dover introitare, riconoscendo il giusto valore, la parte patrimoniale relativa a banchine e terreni. E successivamente con un bando mettere in vendita le azioni di proprietà degli enti pubblici ed economici locali affinché attraverso un advisor internazionale possa aggiudicarsele il miglior offerente».

Durante la conferenza stampa è intervenuto anche Luciano Fosci di Fratelli d’Italia dichiarando che «Di Marco è come un elefante che è entrato nella cristalleria della Cmc e della Sapir. Si tratta di un professionista che vuole solo fare il bene del porto e di tutto il suo indotto. L’unica sua colpa è aver rotto le uova nel paniere a chi vuole mantenere lo status quo». Anche l’ex Pd Giuseppe Roccafiorita, non ha risparmiato affondi: «È proprio da documenti come questi che è nata la mia intenzione di appoggiare “La Pigna“ e sostenere la candidatura di Bucci. Qui c’è modo di confrontarsi e di far nascere delle idee per il bene della città, cercando di rompere l’asfittica situazione creata dal Pd, di cui De Pascale è garanzia di continuità con il passato. Ravenna ha bisogno di un cambiamento, il porto di una progettualità, e in questa lista civica c’è la gente giusta per riuscire a ottenere questi obiettivi».

E il documento su Sapir e il sistema di potere portuale, secondo i promotori della Pigna, non abbastanza noto in città, promettono che sarà solo il primo di una serie volta, appunto, a spiegare gli intrecci che costituirebbero, a loro dire, la cappa che blocca lo sviluppo della città.

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