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    Categoria: politica

Il consigliere Guerra si dimette e lascia la Lega Nord: «Sono rimasto isolato»

Futuro nella Pigna di Bucci? «Non so, devo ancora riflettere
Di certo sarei stato per le primarie di tutto il centrodestra»

Prima le dimissioni del capogruppo Learco Tavoni, poi il passaggio del suo sostituto, Roberto Ravaioli, addirittura nella coalizione di centrosinistra, con il partito repubblicano; ora le dimissioni dell’ultimo esponente rimasto in consiglio comunale. Non una legislatura facile, a Ravenna, per la Lega Nord, che a pochi mesi dalle elezioni perde altri pezzi. Paolo Guerra – consigliere comunale apprezzato in maniera trasversale dai colleghi di opposizione e con un’ottima reputazione anche tra la maggioranza – ha infatti deciso di lasciare la Lega Nord e di conseguenza di dimettersi da Palazzo Merlato.

A comunicare il proprio addio alla Lega insieme a lui in municipio anche due militanti storici come Giovanni Calisesi (fondatore della sezione ravennate della Lega) e Orazio Pezzi, quasi commossi. E alla lista di chi ha lasciato la Lega negli ultimi anni vanno aggiunti anche gli ex segretari comunali Luciano Fosci, ora portavoce di Fratelli d’Italia, e Vincenzo Papi e l’ex candidato a presidente della Provincia Rudi Capucci, come ricorda lo stesso Guerra, che però cerca di evitare qualsiasi polemica, limitandosi a sottolineare come nel corso di questa legislatura si sia sentito spesso da solo, senza un partito o una segreteria alle spalle in grado di sostenerlo.

«La mia è stata una decisione molto sofferta – spiega Guerra –, in questi anni sono rimasto a fare il mio lavoro di consigliere comunale cercando di entrare su tutti i temi e sono onorato del fatto che molti cittadini mi siano venuti a cercare oltre che orgoglioso di aver ottenuto risultati: penso a porto e gioco compulsivo, all’introduzione del question time, al mio impegno per la Bolkestein e gli imprenditori balneari che ha portato a un odg condiviso…». Ma il tutto, senza un partito vero alle spalle. «Io non sono un politico, ho portato avanti le battaglie secondo i miei principi e l’orientamento del partito che rappresentavo mettendo però al centro sempre e solo i problemi di Ravenna».

Ne è emerso più volte il quadro di un leghista anomalo… «Se qualcuno pensava che parlassi di immigrazione e basta, certo, non è stato così. Non so se sia stato questo il motivo, ma resta il fatto che mi sono trovato isolato, forse perché non sono e non sono mai stato un politico, ho il mio lavoro e non sono nessuno per giudicare le strategie di un partito. Quello che chiedevo era solo un minimo di rispetto per le persone…».

Sull’alleanza tra Lega e Lista per Ravenna di Alvaro Ancisi, quindi, Guerra non fa polemica, limitandosi a sottolineare come gli elettori chiedano invece semplicità, e quindi una coalizione unica del centrodestra unito. «Questa era un’occasione unica per fare le primarie del centrodestra, la gente avrebbe apprezzato, e ci sarebbe ancora il tempo, se si volesse. Ma in realtà non vuole nessuno…».

E alle prossime elezioni per chi correrà Paolo Guerra? Il suo nome era stato tirato in ballo in particolare da Maurizio Bucci della lista civica La Pigna, che in passato si era detto disposto a sostenerlo come candidato unico del centrodestra a Ravenna, ma al momento ancora non ci sono passi ufficiali. «Ora faccio un passo indietro e mi prendo alcuni giorni per riflettere – commenta Guerra – ancora non ho deciso se e come parteciperò alle prossime elezioni. Spero comunque possa esserci un progetto serio alternativo al Pd perché questa città avrebbe un gran bisogno di un cambiamento, almeno un mandato. Nell’opposizione non c’è un lupo che mangia i bambini, i ravennati non devono aver paura, saranno poi loro a giudicare l’alternativa. Un’alternanza farebbe bene tra l’altro secondo me anche allo stesso Pd, che potrebbe ripulirsi e tornare al passo con le vere problematiche della città».