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    Categoria: politica

Versalis, la rabbia dei lavoratori Il sindaco: «Vicini ai sindacati»

Dal Pd alla sinistra: «Intervenga la Cassa Depositi e Prestiti»

Mercoledì 20 gennaio anche i lavoratori dello stabilimento ravennate Versalis hanno scioperato (in fondo all’articolo una gallery dedicata) contro l’ipotesi di vendita della società da parte di Eni a un fondo internazionale che non offrirebbe garanzie in termini di continuità della produzione e di mantenimento dei livelli occupazionali.

In queste settimane si sono succeduti gli incontri anche degli enti locali al Ministero per sventare questa ipotesi. «Siamo solidali – scrivono infatti il sindaco Fabrizio Matteucci e l’assessore Massimo Cameliani – come Amministrazione comunale, con gli obbiettivi dello sciopero indetto dai sindacati in merito alla eventuale cessione di parte di Versalis a un fondo straniero. Lo siamo per molti motivi. Innanzitutto riteniamo fondamentale che la chimica rimanga in mano italiana, che il Governo mantenga un ruolo di regia ed eserciti in modo forte la propria partecipazione pubblica in Eni Spa». Per questo, promettono di agire «con determinazione per mantenere nel tempo il nostro distretto chimico ed energetico che a Ravenna dà lavoro, compreso l’indotto, a circa 12.000 persone. Su questo tema abbiamo ottenuto l’impegno del Governo, a partire dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti. Per quanto riguarda l’ impianto di Ravenna di Versalis chiediamo a Versalis-Eni di portare a compimento quegli importanti investimenti per adesso solo promessi e mai realizzati».

Intanto è un coro di parlamentari, tra cui Giovanni Paglia (Sinistra Italiana) e Andrea Maestri (Possibile) che chiedono l’intervento diretto della Cassa Depositi e Prestiti nell’operazione, come chiesto peraltro anche dai consiglieri regionali del Pd Gianni Bessi e Paolo Calvano, rispettavamente ravennate e ferrarese.

Nel dettaglio Andrea Maestri ha presentato un’interrogazione in Parlamento. «Per il rilancio del settore chimico e la salvezza di Versalis – scrive Maestri – è necessario un ruolo attivo di Cassa depositi e prestiti, come garante, grazie allo strumento del “partenariato pubblico privato” previsto dal “Progetto Italia”, messo a punto dal Governo per far ripartire l’economia. In questo modo si assicurerebbe ai lavoratori il completamento degli investimenti previsti nel piano industriale, primi su tutti, nel caso dello stabilimento di Ravenna, quelli relativi alla riconversione verso la chimica verde, e soprattutto si permetterebbe di non rinunciare a un settore cruciale come la chimica utilizzando il Fondo strategico italiano della Cassa depositi e prestiti». Tra l’altro Maestri ricorda: «Gli obiettivi di “Progetto Italia” sono di utilizzare il piano industriale 2016-2020 di Cassa depositi e prestiti e gli ambiziosi punti del programma da 265 miliardi di euro (163 miliardi per imprese italiane e internazionali), puntando soprattutto sul partenariato pubblico privato». E il parlamentare civatiano ravennate chiede al Governo di «fornire ogni utile elemento sulla reale situazione della società Versalis e in particolare sul rispetto degli impegni per la riqualificazione e la bonifica ambientale del territorio di Ravenna, e se non ritenga opportuno intervenire tempestivamente per mantenere la maggioranza azionaria di Versalis in Eni».