Ancisi (LpRa): «Beffa su Versalis: è il Pd che la sta svendendo»

Durissimo l’attacco del capogruppo di LpRa dopo la visita in città del sottosegretario Luca Lotti per la campagna elettorale del candidato Pd

Non si è fatta attendere la replica di Alvaro Ancisi, dopo la visita di Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri in città. Lotti, nel lanciare la campagna elettorale del candidato sindaco del Pd, nonché segretario provinciale, Michele De Pascale è intervenuto su uno dei temi più caldi per la città, la questione Versalis. Ma le sue parole non hanno convinto tutti, sicuramente non hanno convinto Ancisi di Lista per Ravenna.

«Fino a quando la tragicommedia inscenata a Ravenna dal Pd sul destino della Versalis distrarrà l’opinione pubblica ravennate dalla solare verità che è il Pd stesso a svendere Versalis, e con essa la chimica italiana, ad un capitalismo di ventura straniero? Diciannove esternazioni a raffica alla stampa locale, prodotte da tutta l’intellighenzia locale del PD (sindaco, candidato sindaco, parlamentari, consiglieri e assessori regionali e comunali) con qualche partitello ammennicolo, avevano forse illuso che le battaglie cartacee contro la suddetta svendita e le manifestazioni di solidarietà pelosa con i lavoratori e i sindacati in sciopero coltivassero speranze di salvezza?».

E per quanto ieri Lotti abbia parlato di ipotesi ancora al vaglio, rispetto alla possibilità di una parziale cessione, Ancisi (e non solo lui per la verità) non ha dubbi sul fatto che «Versalis è ormai perduta. Niente di meno significa venderne il 70% al fondo finanziario americano Sk Capital, salvo trattare su un anno in più o in meno di mantenimento degli stabilimento aziendali e dei lavoratori in servizio».
Non hanno dunque convinto le promesse di Lotti di stare al fianco dei lavoratori e delle amministrazioni locali nelle trattative con Eni e soprattutto secondo Ancisi quando potrebbe fare molto di più: «il Governo di cui è parte – scrive infatti il consigliere di opposizione – proprietario della maggioranza di controllo della società, ha potere di vita e (purtroppo) di morte sull’Eni. Gli applausi di tutto il mondo politico presente, cioè il Pd e i suoi carristi di regime, sono suonati beffardi sulla faccia dei lavoratori».

Insomma, nulla è cambiato, conclude Ancisi «da quando, nel dicembre scorso, Lista per Ravenna, costringendo il consiglio comunale a discuterne dopo il troppo lungo silenzio della giunta Matteucci, ha chiesto, tramite un proprio ordine del giorno, che “lo Stato intervenga presso la Cassa Depositi e Prestiti perché entri nell’azionariato di Versalis insieme alla prevista restante quota del 30% in capo ad Eni, così da evitare che la maggioranza azionaria della società e con essa la chimica italiana, cada in mano straniera» e «di conseguenza, sia potenziato l’assetto della chimica nazionale e rilanciato in direzione della chimica verde». «In effetti ieri di Cassa depositi e prestiti ne ha parlato solo De Pascale, Lotti ha glissato sull’argomento».

E così, Ancisi chiama tutti alla “guerra”: «Noi crediamo che il tempo degli inganni sia finito. Tutta Ravenna (partiti, sindacati, sistema imprenditoriale, lavoratori, ecc.), insieme a tutte le altre città colpite duramente dalla deriva fallimentare della chimica italiana, devono dichiarare guerra al Governo, con tutte le armi della democrazia, perché Versalis, aprendosi al capitale straniero, resti italiana. Le proteste rituali o di comodo sono armi scariche. Risparmiateci le beffe».

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