«In Israele a studiare la sicurezza Poi un progetto alternativo per il porto»

Alberghini, candidato Lega-Lpr, con felpa alla Salvini: «Ridurremo
le partecipate». Pini è sicuro: «Faremo piangere De Pascale»

Dice di sentirsi un politico solo nell’accezione filosofica del termine che si rifà alla Grecia e parla di chi si occupa della cosa pubblica, per il resto si sente un vero candidato civico. La prima uscita pubblica di Massimiliano Alberghini, candidato sindaco a Ravenna per l’inedita alleanza tra Lista per Ravenna e Lega Nord, ha i toni pacati del 43enne commercialista e tesoriere dei Lions che traccia la linea di cosa vorrà fare la sua squadra una volta vinte le elezioni comunali di giugno evitando entusiasmi prematuri: «Non pensiate che da luglio la città possa essere diversa. Serviranno anni per cambiarla e per ridare ai suoi cittadini il senso di orgoglio di appartenza».

Di proposte concrete, per il momento, poche. «Perché non è questo il momento», ha detto Alvaro Ancisi, capogruppo di Lpr e decano dell’opposizione in consiglio comunale. Per ora ci sono le linee di indirizzo (documento integrale scaricabile dal link in fondo alla pagina), i principi generali che ispireranno la squadra di lavoro che apre le porte ad altri soggetti politici interessati al progetto messo in chiaro ancora da Ancisi e dal deputato ravennate della Lega Nord Gianluca Pini: «A fare da traino c’è un candidato civico che avrà una giunta in maggioranza civica e la politica fa da supporto. Questa è l’unica via per innovare».

Su un paio di temi però si è scesi un po’ più nel dettaglio. Sul porto: «Ci siamo affidati a un gruppo di esperti competenti per elaborare un progetto alternativo a quelli finora visti, con la ferma convinzione che i fondali vadano adeguati ma non vadano fatte casse di colmata a mare. Presenteremo il documento al commissario di Ap o al futuro presidente». E sulla sicurezza: «Andremo in Israele che credo possa insegnare a chiunque in tema di sicurezza – ha spiegato Pini – e andremo a studiare il loro modello per valutare se è applicabile nel nostro contesto».

Di sicuro c’è che che lo sguardo dei componenti dell’alleanza si spinge lontano: arriva fra dieci anni e vuole immaginare la città dopo dieci anni di governo Alberghini: «Il nostro progetto si chiama Ravenna 2026», dice Pini. Dal discorso pronunciato dal candidato, visibilmente emozionato per la prima uscita come ammesso da lui stesso ricorrendo a frequenti sorsi d’acqua, si può immaginare una Ravenna con meno burocrazia, con meno società partecipate del Comune, con servizio organizzati meglio per risparmiare risorse, con più meritocrazia e una lotta più serrata all’evasione fiscale ma una pressione fiscale locale ridotta. «Mi dispiace per De Pascale quando piangerà»: Pini non ha dubbi sulle lacrime del candidato sindaco Pd successive alla futura sconfitta elettorale.

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