Mario Adinolfi arriva anche a Ravenna «Non serve una legge per le unioni civili»

Ne parla il ravennate Mirko De Carli, responsabile nazionale dei circoli
La Croce. «Il Family Day ha provato che siamo maggioranza»

Impegnato in un tour per le principali città d’Italia, Mario Adinolfi non poteva che far tappa anche a Ravenna dove vive Mirko De Carli, referente nazionale della rete dei circoli La croce e stretto collaboratore del politico di fama nazionale noto per le posizioni nettamente contrarie a qualsiasi ipotesi di Ddl sulle unioni civili, con o senza stepchild adoption. «Sì, è cosa nota – ci conferma De Carli, che sta appunto preparando la data a Ravenna del 19 marzo – noi siamo sempre stati per il ritiro in toto della legge perché anche senza gli articoli sulla stepchild adoption, ci penserebbero le sentenze nei prossimi mesi di fatto a rendere possibile l’adozione del figliastro, anche qualora fosse stato concepito tramite l’utero in affitto, per coloro che sono uniti tramite questo vincolo molto simile a quello matrimoniale».

Una posizione, quella di De Carli e Adinolfi, che pare per certi versi addirittura più conservatrice di quella del vescovo di Ravenna Lorenzo Ghizzoni che in occasione del Family Day aveva inviato una nota in cui  apriva alla possibilità di una tutela alle coppie omossessuali, pur ribadendo l’assoluta contrarietà all’ipotesi che queste coppie potessero crescere figli ed essere considerate famiglie a tutti gli effetti.

«Per la verità, ognuno nel proprio ruolo, il vescovo e la Curia hanno aiutato i tanti ravennati che lo desideravano a partecipare al Family Day di Roma. Noi diciamo che se proprio è necessario si può intervenire per coprire le falle delle leggi esistenti nella tutela di due persone conviventi, anche eterosessuali, senza bisogno di una legge ad hoc». E a proposito di Family Day, De Carli ci tiene a precisare che erano davvero tantissimi e non, come molti hanno più o meno ironicamente sostenuto, molti meno dei 70mila del concerto dei Rolling Stones. «La verità – dice De Carli – è che riempire il Circo Massimo di famiglie, persone non abituate alle piazza, è stata un’impresa incredibile. E che invece al cosiddetto movimento arcobaleno non è riuscito: molto più facile infatti scendere nella piazza di casa, senza doversi spostare (il movimento arcobaleno la settimana precedente aveva organizzato manifestazioni in una settantina di piazze italiane, ndr) a riprova che noi rappresentiamo la maggioranza del paese. Bisogna ritirare la legge, anche per riportare il dibattito a toni più civili». Come quelli del direttore di Radio Maria che augura la morte all’onorevole Cirinnà? «Conosco personalmente Don Fanzaga e lo stimo, so che è fatto a modo suo ed è già stato vittima delle Iene, non voglio aggiungere nulla. Ma certo, appunto, c’è bisogno di riportare il dibattito a toni più pacati».

Anche per questo De Carli auspica che non ci siano contestazioni, come successo in altre città, alla conferenza di Adinolfi all’hotel Mattei alle 17 del 19 marzo che è aperta a tutti e dove gli organizzatori, tra cui il circolo La croce e il comitato “Difendiamo i nostri figli” di Ravenna, auspicano un confronto fruttuoso e pacato.

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