Scade la presidenza di Autorità portuale Bucci (Pigna): «Di Marco deve restare» Alberghini (Ln-Lpr): «Dragare prima delle elezioni»

I due candidati sindaco commentano l’imminente scadenza del 2 marzo. L’ipotesi più accreditata sembra quella di un commissariamento affidato al comandante della Capitaneria

Mancano ormai 48 ore alla scadenza ufficiale del primo mandato dell’ingegnere Galliano Di Marco alla presidenza dell’Autorità portuale di Ravenna, prevista per il 2 marzo, e i destini dell’ente di via Antico Squero smuovono le prese di posizione dei candidati sindaci. Maurizio Bucci (Pigna) auspica la riconferma per altri quattro anni mentre Massimiliano Alberghini (Lpr-Lega) si augura che si cominci a scavare per approfondire i fondali senza perdere tempo sui singoli nomi.

«Nel periodo di presidenza di Di Marco il nostro porto ha visto incrementare il traffico delle merci movimentate da 21,7 milioni di tonnellate del 2012 a 24,3 del 2015 – dice Bucci –. Il porto e la logistica portuale rappresentano l’unico settore dell’economia ravennate che in questi anni è sempre stato in continua crescita, coordinato da Di Marco, guarda caso uno non condizionabile dal Pd». Secondo il consigliere comunale del gruppo misto, dopo l’uscita da Forza Italia, «i conflitti d’interessi presenti in Sapir e gli intrecci politici ed economici che riguardano soprattutto gli operatori privati, quali la Pir di Ottolenghi e la Setramar di Poggiali, quest’ultimo ora a supporto del Pd con una lista civica, sono di fatto minacciati dall’azione trasparente ed efficace del presidente Di Marco».

Il futuro della presidenza potrebbe essere in un riconferma di Di Marco (ipotesi piuttosto remota) o la nomina di un commissario ad interim in attesa di arrivare ai decreti attuativi della legge di riforma dei porti in modo da poter nomianre il nuovo presidente in un quadro normativo definito. «Nel caso il ministro scelga la soluzione di una non riconferma o proroga all’attuale presidente, e proceda alla nomina di un commissario diverso, così come auspicato guarda caso concordemente dal leghista Pini e dal piddino De Pascale, ci troveremmo di fronte a un’altra espressione di arroganza volta solo a tutelare gli interessi degli operatori portuali amici alleati del Pd, e non gli interessi della città e della sua economia», dice Bucci (al link in fondo alla pagina il testo integrale del suo intervento).

L’allusione di Bucci a una rivalità solo di facciata tra Lega e Pd non poteva lasciare indifferente Pini: «Leggo di strampalate ricostruzioni fantapolitiche. Concordo con il nostro candidato a sindaco, Massimiliano Alberghini, quando dice che è più importante il destino strutturale del porto rispetto a quello di una singola persona. Aggiungo che per quanto mi consta, il Ministro Del Rio sarebbe propenso ad un commissario, ma anche fosse in arrivo una proroga ponte di pochi mesi il dato politico è uno e solo uno: l’arroganza politica del Pd e del suo zerbino, il vicesindaco Mingozzi, sono comunque sconfitte. Poche settimane fa davano per certa la nomina di un nuovo presidente dell’autorità portuale di loro gradimento, oggi si devono accontentare o di una soluzione istituzionale di un commissario o peggio ancora di una proroga di un soggetto che prima hanno fortemente, fortissimamente sponsorizzato ed ora rinnegano solo perchè non ha voluto stare al loro gioco al massacro».

Non va dimenticato che in occasione della presentazione ufficiale, proprio Alberghini (candidato dell’alleanza tra Lega e Lpr) ha annunciato un documento per lo sviluppo del porto affidato a un gruppo di esperti: «Non mi appassiona il dibattito sul futuro di una singola persona, mi interessa invece il futuro del porto – dice Alberghini –. Il buon senso dovrebbe consigliare a tutti di rinviare la nomina del presidente dell’Autorità Portuale a dopo il voto del 5 giugno e dopo il varo della riforma del sistema. Se questo comporterà una proroga o l’intervento di un commissario fino a tal data a me poco importa: la cosa fondamentale è che in entrambi i casi inizino al più presto, e comunque non oltre le elezioni, i lavori di abbassamento dei fondali fermi da 4 anni anche per colpa dell’attuale amministrazione comunale».

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