Il sindaco: «Terroristi a Ravenna? Nessuno è riuscito a mettere radici»

Bandiere a mezz’asta e quella del Belgio in municipio per gli attentati

Bandiere a mezz’asta in municipio a Ravenna. E al balcone di piazza del Popolo spunta anche una bandiera del Belgio. Una decisione presa in particolare dal sindaco Fabrizio Matteucci in segno di lutto e solidarietà verso le vittime degli attentati di Bruxelles.

«Oggi il cuore di Ravenna è a Bruxelles, una città dolorosamente ferita che adesso piange i suoi morti», ha detto il sindaco nel suo discorso di apertura in consiglio comunale, che ha così espresso solidarietà nei confronti della comunità belga, delle vittime, dei feriti. «Oggi – ha continuato il sindaco – vogliamo ricordare tutte le vittime del terrorismo jiadista e dell’Isis. Sono decine di migliaia in tutto il mondo. Mi sembrava doveroso farlo in questa sede, in Consiglio Comunale. Ravenna condanna e rifiuta in modo corale e netto il terrorismo. La Comunità internazionale che vuole sconfiggere il terrorismo e in essa l’Europa devono mostrare unità e compattezza.
Unità nella condanna del terrorismo. Unità nelle azioni: di fronte alla minaccia globale del terrorismo ci deve essere una risposta globale e unitaria. In questo frangente l’Europa deve dimostrare coesione e compattezza mettendo in campo azioni coordinate e intelligenti. In queste ore si ripropongono temi e riflessioni che, purtroppo, dall’attentato delle Torri Gemelle non ci hanno mai abbandonato e che ciclicamente e con drammatica frequenza si ripropongono con forza. Lo scontro è fra diritti universali dell’uomo e fondamentalismo che distrugge i diritti delle persone. L’obiettivo che il terrorismo fondamentalista di matrice islamica vuole colpire, come ha detto questa mattina il Presidente Mattarella, “è la cultura di libertà e democrazia”. La nostra bandiera e la nostra barriera è la Costituzione, con la sua idea di laicità che non è la negazione del valore delle religioni, ma, al contrario, garanzia di libertà e argine al fanatismo. È chiaro che contro questo terrorismo è necessario anche l’uso della forza. Ma anche quando useremo la forza non lo faremo mai come lo fa il nemico che dobbiamo combattere. Questo vale per le azioni della Comunità internazionale per distruggere l’Isis. E vale egualmente per difendere il nostro paese e le nostre città. Non ci sono nazioni a rischio zero, come ci ha ricordato in queste ore il Presidente del Consiglio Matteo Renzi».

«A Ravenna – dichiara ancora – non c’è un allarme specifico ma, come vale per tutti i paesi europei, in Italia non c’è nessuna città a rischio zero. Come è noto da tempo, una decina di “terroristi internazionali” hanno avuto contatti con Ravenna. L’ultimo è il cittadino pakistano raggiunto da un ordine di cattura in carcere perché già arrestato per altri motivi tre anni fa. Nessuno di loro è riuscito né riuscirà a mettere radici a casa nostra. A Ravenna, nel controllo del territorio la guardia è stata alzata da tempo e per tempo. Questo è il risultato della collaborazione tra intelligence, Prefettura, Procura e Forze dell’Ordine. In tutte le città vanno scovati reclutatori e punti di appoggio logistici delle cellule terroristiche. E poi , in tutte le città, vanno individuate frange fondamentaliste. La comunità ravennate esprime in modo corale la condanna totale del terrorismo. Nelle nostre città, e anche a Ravenna, dobbiamo vivere in pace con chi pratica la propria religione in pace. Vanno individuate e isolate le eventuali frange fondamentaliste, che possono essere un “brodo di coltura” pericoloso. Lo scontro è fra diritti universali dell’uomo e fondamentalismo che distrugge i diritti delle persone. La battaglia che dobbiamo ingaggiare è quella fra la civiltà universale dei diritti delle persone e la negazione di questa civiltà. Per vincerla. Bisogna cercare la collaborazione con tutti coloro che sono disposti a combattere questi nemici».

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