Dal beach stadium al no alle Ztl Le idee dei candidati per il commercio

Confronto fra i cinque aspiranti sindaci organizzato da Confesercenti
Tutti concordi su regole più snelle e tariffa rifiuti più bassa

Tre ore per ascoltare le visioni e le proposte dei cinque candidati sindaco sui temi sottoposti loro da Confesercenti in un incontro al Bronson condotto dal presidente comunale Gianluca Gasperoni e introdotto da un bel video dove alcuni commercianti, ristoratori e un bagnino raccontano le difficoltà quotidiane di un lavoro sempre più difficile. Tasse locali (in particolare sotto accusa la Tari), regolamenti comunali troppo vincolanti, eccesso di burocrazia, ordinanze, centro storico, ampliamento dei centri commerciali, turismo della città d’arte e dei lidi i temi messi sul tappeto da Gasperoni stesso e da tre operatori intervenuti a sottoporre questioni molto concrete agli ospiti. Quattro minuti per tre domande, due per le altre tre (ma la sensazione è che il timer non sia stato sempre implacabile).

Difficile in questo caso fare una classifica tra i concorrenti, di certo la sensazione è che rispetto al primo confronto pubblico dell’1 aprile tutti i candidati fossero più a proprio agio con la modalità dell’incontro e allenati al discorso pubblico. A differenza dell’altro incontro, mancava Gian Battista Neri, che come noto ha rinunciato alla corsa, mentre c’era Michela Guerra del Movimento Civico Cambierà che, come altrettanto noto, raccoglie il testimone del meetup del Movimento 5 Stelle che non ha ricevuto la certificazione dallo staff di Milano.

Pensare di raccontare tre ore di incontro è impresa impossibile e forse inutile, abbiamo quindi scelto di raccontarvi per ogni candidato la proposta o l’idea che più si è distinta da quella degli altri e rendere un’idea di come hanno impostato il proprio discorso. Ma prima va sottolineato come tutti hanno concordato su alcune questioni cruciali: la necessità di snellire regolamenti e ordinanze per permettere agli esercenti di lavorare meglio, la necessità di rivedere la tariffa sui rifiuti facendo pagare per quanto effettivamente prodotto (e non come ora in base ai metri quadri che penalizza soprattutto i ristoranti più grandi), la necessità di rivitalizzare centro storico, rilanciare il turismo e i lidi (sebbene qui le ricette siano più o meno articolate, più o meno originali). Eccoli dunque nell’ordine alfabetico in cui erano disposti in sala e in cui hanno risposto alla prima domanda.

Massimiliano Alberghini (candidato di Lista per Ravenna, Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia). Entrato nella parte, più disinvolto e a suo agio rispetto alle prime uscite pubbliche, un po’ più all’attacco del governo Pd che per 44 anni è rimasto moderato nelle proposte e nelle promesse: «Meno tasse con sgravi in particolare per il forese, meno burocrazia, un’opera pubblica da realizzare in ogni lido che va valorizzato secondo la propria vocazione, un centro storico meno inaccessibile alle auto. Tutti i punti presentati nella stessa mattinata all’interno del proprio programma» (vedi correlati).

Maurizio Bucci (candidato de La Pigna) gioca più o meno in casa (se non per il dettaglio che in lista ha candidato l’ex responsabile locale dell’Ascom) perché da imprenditore del turismo vive sulla propria pelle tutti i problemi concreti esposti dagli esercenti. In forma smagliante «grazie a due ore di sonno nel pomeriggio», come al solito è quello che picchia i fendenti più duri contro l’avversario Pd (e corregge anche un paio di cifre ad Alberghini) e quello che esce più spesso dallo steccato del tema per allargare il discorso alla necessità di un ricambio della classe politica, a guardarsi intorno su ciò che è stato tante volte detto e mai fatto, l’unico che davvero riesce a puntare il dito contro il cosiddetto poltronificio (sul caso Hera e la Tari). È l’unico che riesce a strappare qualche sorriso con il suo eloquio brillante e la battuta pronta e offre ricette per il rilancio basato su emozioni e suggestioni come il Guidarello e un museo di Dante nel palazzetto dell’ex anagrafe.

Michele de Pascale (candidato del Pd, Pri, Idv, Ixc, Ravviva Ravenna, Ama Ravenna, Sinistra per Ravenna) quando parla di turismo ha pochi competitor. Ribadisce l’idea del grande calendario di livello europeo per il centro storico tra l’8 dicembre e il 6 gennaio e del più grande beach stadium europeo da realizzare a Marina, in un contesto di promozione internazionale affidata a professionisti del settore in grado di interpretare e intercettare i flussi internazionali. Parla di una Ravenna come una Central park di una Romagna in versione metropoli, in un sistema turistico della costa integrato anche con Comacchio. Una condanna alla stagione passata in cui si è «demonizzato il divertimento», ma la differenza rispetto a Matteucci su questo tema è ormai cosa nota. Meno forte il segnale e il messaggio di discontinuità risulta invece su altri temi, per quanto abbia ribadito la necessità di semplificare la norme (è l’unico a non dimenticarsi di citare però la presenza della Sovrintendenza), di riformulare la Tari per abbassarla ai ristoratori (senza escludere di ridistribuire la differenza sulla collettività), di semplificare per quanto possibile i regolamenti, di ribadire come gli ampliamenti dei centri commerciali siano state scelte fatte in altri tempi. Più vago sul traffico dove ha soprattutto tenuto a placare gli animi sottolineando come tutte le scelte saranno da prendere in futuro e in modo complessivo e come non siano all’ordine del giorno nuove Ztl a spot o chiusure del centro. Conferma l’ex caserma come luogo per un possibile parcheggio.

Michela Guerra (Cambierà), è ai primi confronti pubblici. Voce fresca e chiara, volto oggettivamente nuovissimo, potrebbe forse essere più concreta soprattutto sul tema turismo che è al centro del loro programma e su cui parla per grandi linee come la necessità di una maggiore promozione, messa in rete, valorizzazione delle varie bellezze del territorio. Non risparmia stoccate al governo Pd passato – «Lo sport a Marina? Ce lo avevamo, ma è stato disperso…» – e sorprende soprattutto per una proposta su Ztl e piano del traffico: «No alle Ztl, vorrei carreggiate più strette per una sola auto alla volta, marciapiedi ampi per pedoni, disabili, passeggini, molti passaggi pedonali per costringere le auto a rallentare ma permettere comunque loro di arrivare vicino negli esercizi commerciale». Altra idea, in parte presente anche nella proposta di De Pascale, riguarda gli incentivi a raggruppamenti di piccoli negozi premiando magari chi tra loro si prende l’onere di coordinarli per contribuire alla nascita di piccoli centri commerciali naturali.

Raffaella Sutter (candidata sindaco di Ravenna in Comune), è stata di nuovo l’unica a ragionare in termini di centro storico da rianimare non solo in virtù di un maggior numero di turisti ma anche di ravennati. «Togliere i servizi comunali dal centro, per esempio, è stato un grave errore perché ha innescato un meccanismo di svuotamento poi di professioni e negozi». E sul traffico è l’unica a parlare di una maggiore pedonalizzazione del centro (no a nuove Ztl) per incentivare una mobilità alternativa articolata gratuita e a pensare a veri e propri incentivi per nuove apertura secondo quanto starebbe studiando la stessa Anci per varie altre zone d’Italia e cita la possibilità di accedere a fondi europei. Cicloturismo al centro dell’attenzione e turismo ambientale da integrare e promuovere con la convinzione che un buon marketing possa contribuire anche a superare le difficoltà (oggettive) di collegamenti. L’unica a sfiorare il tema dell’erosione e a parlare diffusamente dell’urgenza di intervenire sui troppi luoghi abbandonati e quindi focolai di degrado proprio nelle località marittime. A chiudere l’incontro il tema “macigno” della Bolkstein: tutti d’accordo nel condannare la politica nazionale di ogni colore per la gestione della partita. Tutti d’accordo a fare la propria parte, fino all’idea di sdemanializzare le aree a ridosso della pineta (come chiesto dagli stessi bagnini), se non dovessero trovarsi soluzioni alternative a breve.

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