De Pascale punta sulla discontinuità ma la futura giunta resta top secret

Il candidato del centrosinistra si rivolge agli elettori di Sutter: «Molti elementi comuni nel programma ma giusto lasciare libertà di coscienza»

Qualche affondo in più verso gli avversari, una sottolineatura più forte sulla discontinuità rispetto all’amministrazione precedente. Davanti a stampa e cittadini, rispondendo a una serie di domande Michele de Pascale ha fatto emergere questi due aspetti in vista della sfida finale del 19 giugno in cui, per diventare sindaco, al ballottaggio dovrà battere Massimiliano Alberghini sostenuto da quattro forze del centrodestra.

Resta deluso chi sperava che tra il primo e secondo turno, sulla base di competenza e rappresentatività (i criteri che lui stesso aveva indicato prima del primo turno), de Pascale indicasse la squadra di assessori o almeno i principali che lo potrebbero accompagnare: «La mia squadra, le persone che lavorano con me tutte le conoscete, ma la legge preveda che sia eletto io e io non voglio nascondermi, sceglierò persone competenti, che abbiano passione ma sarò comunque io a rispondere tra cinque anni. Del resto guardate cosa è a successo a Forlì dove il sindaco ha revocato tutte le deleghe a tutta la giunta…». E nemmeno incalzato, De Pascale cede di un passo. La sensazione, da esterni, è che in questa fase delicata sia troppo rischioso creare scontenti. Di certo è parso di capire comunque che non ci saranno figure esterne di rilievo, che gli uomini e le donne della giunta saranno scelte nell’entourage del candidato e che gli esiti delle urne avranno un peso.

E forse un po’ deluso sarà rimasto anche chi sperava in un’apertura concreta su qualche progetto a sinistra o del programma di Cambierà per attirare gli elettori, una richiesta che in questi giorni è stata formulata da qualcuno interno al partito e alla coalizione. De Pascale ha ribadito la vicinanza di contenuti soprattutto con il programma di Ravenna in Comune, ha detto che nel progetto sulla riqualificazione dell’area della stazione ci sono elementi di interesse sia nella visione proposta da Raffaella Sutter sia in quella proposta da Michela Guerra e potrebbero confluire in un nuovo progetto (per quanto i due progetti appaiono piuttosto diversi nel loro impianto, vedi correlati) e ha ribadito di essere convinto comunque che ci sarà dal giorno dopo le elezioni, se vincerà, una collaborazione fattiva sul campo per realizzare progetti, ade sempio sul tema dell’accoglienza. «Ravenna in Comune si colloca all’opposizione e lo sarà da subito e sempre, ora i suoi elettori devono scegliere quali interlocutori preferiscono nell’amministrazione, ma sono convinto che abbiano fatto benissimo, Sutter e Guerra a lasciare libertà di coscienza agli elettori, i voti sono dei cittadini…». Molta prudenza sulla proposta del reddito minimo che secondo de Pascale deve essere una misura almeno di carattere regionale, ma una serie di impegni molto concreti e pratici sul tema della lotta alla povertà.

E anche la promessa che tra cinque anni l’Asl avrà assicurato a Ravenna i 144 posti di accoglienza per anziani non autosufficienti che spetterebbero al territorio ma che ora non ci sono. E la richiesta a Regione e Governo di avere un nuovo presidente di Autorità Portuale entro luglio. Ha ribadito l’impegno di spostare il bitumificio dalla Darsena entro il 2017 «in un posto da individuare, sto studiando, ma sicuramente non a Porto Fuori, come invece hanno strumentalmente e falsamente detto alcuni nostri oppositori che mi chiedo, se usano questi mezzi, come possano poi pensare di governare davvero».

Obiettivi diversi per Hera che non dovrà più pensare al risparmio come ha fatto finora (e qui il giudizio sia verso l’attuale management sia verso i sindaci che non hanno fatto valere le proprie ragioni non sembra particolarmente lusinghiero, è uno dei temi in cui cerca di marcare più discontinuità pur senza indicare una ricetta precisa). Sul tema rifiuti invece la chiusura dell’inceneritore e la proposta di creare un polo di ricerca per il riciclo della plastica. E ancora, urbanistica, turismo, darsena, università, terminal crociere, chimica: un ripasso completo di un programma molto articolato con qualche stoccata in più del solito all’avversario, tra cui spicca questa: «Il problema non è lui, è chi scrive il copione, è chi c’è dietro». E anche il fatto che in consiglio comunale, se vincesse Alberghini, «si tornerebbe al dopoguerra come rapporto uomini/donne»: entrerebbero 17 uomini e tre donne in maggioranza per Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lpr ed entrebbero persone con pochissime preferenze. Nessuna spocchia però in De Pascale nei confronti dell’avversario che pure è arrivato al primo turno molto dietro di lui: la partita è serissima e nel suo comitato elettorale nessuno la sta sottovalutando.

RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
SAFARI RAVENNA BILLB 13 – 19 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24