De Pascale e Alberghini provano a convincere i 10mila elettori di Guerra

I candidati di centrosinistra e centrodestra aprono alle proposte della lista civica Cambierà arrivata al 13,5 percento al primo turno

I 9.869 voti che ha raccolto al primo turno delle comunali fanno gola a chi ora è al ballottaggio e così appena Michela Guerra, candidata sindaco del movimento civico Cambierà, ha sfidato i due contendenti ancora in gara a fare proprie cinque proposte del suo programma in modo da sapersi conquistare il sostegno del suo 13,5 percento di elettori ecco che non sono tardate le risposte di Massimiliano Alberghini (centrodestra) e Michele de Pascale (centrosinistra). Da entrambi segnali di apertura.

Questi i cinque punti citati da Guerra: i nomi degli assessori a Turismo, Cultura e Bilancio ufficializzati prima del ballottaggio; creare una consulta stabile di esperti nominati dalle forze in consiglio con cui dovrà confrontarsi la giunta a cadenza bimestrale; reddito di cittadinanza; un bilancio partecipato che permetta ai consigli territoriali di poter usufruire di una quota stabilita per la parte investimenti come accade al comune di Capannori; modificare il regolamento che norma le nomine del sindaco nelle fondazioni e nelle partecipate, sulla base di curriculum e non più di due mandati con incarichi assegnati per nomina del sindaco.

Alberghini annuncia un imminente incontro diretto, «senza intermediari o ambasciatori». E poi entra già nel merito dei cinque punti: «Tre sono già nel nostro programma elettorale e nelle azioni che ci siamo impegnati a mettere in atto. Mi riferisco in particolare al reddito di autonomia, per il quale ci ispireremo al modello lombardo e che vogliamo integrare con la sperimentazione di uno sportello alimentare cittadino; alle nomine del sindaco fatte per meriti e non per tessere di partito, e infine alla consulta permanente delle associazioni». Per quanto riguarda il bilancio partecipato, Alberghini dice di aver previsto una formula simile «ma non per questo meno efficace».

De Pascale entra nel merito di ogni singola proposta: «Se entro il 2017 lo Stato e la Regione non provvederanno a istituire un reddito di solidarietà per contrastare le povertà, con risorse in linea con quelle attualmente previste (circa 7 milioni di euro per il territorio ravennate) ci impegniamo a incrementare significativamente le risorse comunali in questa direzione; siamo d’accordo con lo spirito della proposta di Cambierà a istituire tavoli con tecnici di fiducia dei vari gruppi consiliari che possano analizzare le scelte della giunta e avanzare proposte, togliendole dal solo dibattito fazioso e politico; rivedremo insieme il regolamento dei consigli territoriali prevedendo che l’elezione sia veramente diretta e, come avvenuto ad esempio a Bagnacavallo, in concomitanza di un’altra tornata elettorale ufficiale, in maniera da portare al voto una parte significativa di cittadini; in cinque anni dimezzeremo il numero dei posti nelle partecipate valutando la possibilità di un regolamento per i criteri di selezione; in consiglio e in giunta troverete da parte nostra persone che condividono molti dei vostri valori a differenza della violenza e dell’arroganza della Lega Nord, dei Pini e Gardin e dei tanti militanti di base che vi hanno offeso pubblicamente».

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