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    Categoria: politica

Pini (Lega): «Contatti con i grillini» Vandini (M5s) smentisce: «Bugie»

Il deputato del Carroccio a Rai3: «Esponenti della lista Cambierà scelgono Alberghini». La replica: «Non conosce il movimento»

Ma davvero Lega Nord e Movimento 5 Stelle stanno lavorando sottobanco a Ravenna per un’alleanza che porti i voti ottenuti al primo turno da Cambierà, lista civica nata dopo la mancata certificazione dallo staff centrale M5s, a favore della coalizione di centrodestra che comprende il Carroccio e sostiene Massimiliano Alberghini al ballottaggio del 19 giugno? Pietro Vandini, candidato sindaco grillino nel 2011 nonché capogruppo M5s uscente, smentisce categoricamente. Gianluca Pini, deputato leghista e pezzo forte dell’armata Alberghini, assicura invece che i contatti, informali e riservati, con esponenti e candidati di Cambierà sono numerosi e frequenti.

Pini ha ribadito la cosa dagli schermi di Raitre alla trasmissione Agorà: «Ci sono, e sono sempre più frequenti, i contatti con numerosi esponenti e candidati della lista civica Cambierà e con esponenti dell’ex meet up di Ravenna dei 5stelle che hanno espresso, alcuni anche sui social, la loro netta preferenza verso Massimiliano Alberghini perché stanchi del Pd». Vandini all’opposto: «A Ravenna nessun accordo, nessuna richiesta di incarichi o volontà di mettere persone a ricoprire determinati ruoli».

Tra i due non corre buon sangue. Il duello si combatte a distanza a colpi di comunicati stampa. Il leghista definisce Vandini un bugiardo cronico e mistificatore: «Parlando con colleghi parlamentari dei 5stelle mi son stati chiariti i motivi del divieto all’utilizzo del simbolo a Ravenna causa Vandini stesso. Per questo quello che questo signore che rappresenta poco più che se stesso dice poco importa». Non è più tenero il grillino con Pini: «Dimostra una ignoranza da Nobel, ignora completamente i meccanismi del Movimento 5 Stelle. Non essendo io mai stato candidato, dallo staff non dovevano certificare Vandini, ma due liste contrapposte in nessuna delle quali appunto ero presente. Lo ringrazio pubblicamente per aver confermato quanto da mesi sosteniamo, ovvero che ci sono contatti con alcuni ex appartenenti al meetup, del resto proprio da questi ex è partito il sabotaggio che ha senza alcun dubbio favorito la Lega. Comprensibile che lui ora li debba ringraziare».

Secondo il leghista elettori e esponenti di Cambierà voteranno Alberghini anche «perché mal digeriscono il tentativo strumentale di tal Vandini di monopolizzare il pensiero dei suoi elettori». E il diretto interessato replica così: «Diverse volte mi hanno detto che Pini avrebbe fatto di tutto pur di far vincere il Pd, io mai ci ho creduto ma devo dire che tentenno davanti ad uscite di questo tipo, perché è evidente che questi modi violenti e diffamatori allontanano quell’elettorato che invece farebbe loro comodo per vincere al ballottaggio. La coalizione a sostegno di Alberghini prenda le distanze subito da questo personaggio».

Tornando sul fronte più politico e meno polemico, una nota siglata dal movimento Cambierà si allinea con quanto afferma Vandini. «Ribadiamo l’assoluta estraneità a qualsivoglia compromesso, sottobanco o alla luce del giorno, con qualsiasi fronte politico, tantomeno fra i 2 schieramenti in corsa per il ballottaggio del 19 giugno. Alberghini sta cercando di incontrarci già da un paio di giorni ed anche dalla coalizione di centrosinistra abbiamo ricevuto offerte ed appuntamenti: dal canto nostro non possiamo che ribadire nuovamente che non siamo interessati a poltrone, titoli o inciuci di nessun tipo». Michela Guerra aveva esortato entrambi i candidati a fare propri nella futura azione di governo cinque punti che comparivano nel programma di Cambierà. Questi i cinque punti citati da Guerra: i nomi degli assessori a Turismo, Cultura e Bilancio ufficializzati prima del ballottaggio; creare una consulta stabile di esperti nominati dalle forze in consiglio con cui dovrà confrontarsi la giunta a cadenza bimestrale; reddito di cittadinanza; un bilancio partecipato che permetta ai consigli territoriali di poter usufruire di una quota stabilita per la parte investimenti come accade al comune di Capannori; modificare il regolamento che norma le nomine del sindaco nelle fondazioni e nelle partecipate, sulla base di curriculum e non più di due mandati con incarichi assegnati per nomina del sindaco.