Anche Sabbioni si dissocia: «Siamo tra i 100 di De Pascale senza motivo»

Il titolare delle Profumerie: «Mai ci siamo schierati in politica
e mai lo faremo». E dalla lista si è cancellata anche L’Acciuga

«Desidero chiarire la mia posizione e dare una risposta alle critiche apparse sui giornali che hanno coinvolto, mio malgrado, anche la mia azienda». A scriverci è Maurizio Sabbioni, titolare delle storiche profumerie Sabbioni, finite in questi giorni nella lista delle cento aziende che sostengono il progetto sul turismo del candidato sindaco del centrosinistra Michele de Pascale.

«Personalmente – scrive Sabbioni – non ho mai avuto alcuna tessera di partito, né intendo averne in futuro.
Da oltre 60 anni la Sabbioni profumi investe sul territorio e crea lavoro per una settantina di persone senza mai aver goduto di alcun privilegio o favore da parte della politica, ma semplicemente contando sulla laboriosità, sulla passione e sull’impegno di tutti i suoi collaboratori. Penso che la funzione di una azienda sia quella di investire sul territorio in cui opera, creare lavoro e contribuire al benessere della comunità senza entrare nel dibattito politico. Sono stato contattato telefonicamente da una associazione e mi è stato chiesto un parere sui punti del commercio e turismo del programma del candidato sindaco De Pascale senza nessun riferimento al fatto di sostenerne la candidatura. Per questo motivo tengo a precisare che la mia azienda non si è mai schierata a favore di alcuna parte politica e mai lo farà. Auguro quindi un buon lavoro al futuro sindaco, chiunque sarà, e auspico che saprà dare alla nostra città l’importanza che si merita».

Le dichiarazioni di Sabbioni arrivano il giorno dopo quelle di un altro imprenditore inserito inizialmente nella lista dei 100, Matteo Salbaroli del ristorante L’Acciuga, che ha invece preso le distanze, dicendo di aver ricevuto una telefonata mentre stava lavorando e di aver compiuto «una leggerezza». Ma che avrebbe fatto lo stesso per Alberghini, dichiarandosi indipendente e non schierato politicamente.

Nella serata di mercoledì, poi, pur senza rettificare, anche Mirabilandia (sempre nella lista dei 100) ha preso le distanze, negando un proprio sostegno diretto a Michele de Pascale.

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