CambieRà su Autorità Portuale «Clima torbido, omertà dei palazzi» 

Il gruppo consiliare: «Il sindaco non ha risposto alla nostra interrogazione e Ap ci nega gli atti richiesti»

Il gruppo consiliare CambieRà torna all’attacco sul tema dell’Autorità Portuale chiedendo chiarezza e parlando di un clima “plumbeo” e di una situazione non irregolare, ma “torbida”. In particolare si rivolge al sindaco Michele de Pascale che non ha ancora risposto all’interrogazione depositata dal gruppo stesso formulata un mese fa, un’interrogazione che chiedeva risposte, si legge, “ai dubbi sorti in merito alle manovre poco trasparenti del Contrammiraglio Meli in collaborazione col proprio Segretario Generale Margorani. Era l’1 settembre quando – sulla base di svariate segnalazioni da parte dei dipendenti di AP – abbiamo saputo che negli ultimi 15 giorni di mandato il Segretario Generale (prorogato poi per la terza volta in barba ai regolamenti), dopo 5 mesi e mezzo di silenzio assoluto, si è scatenato in elargizioni economiche sotto forma di “superminimi” e “premi di risultato” ad alcuni dipendenti senza alcun motivo apparente. Nulla di irregolare di fatto, ma tutto troppo torbido”. Le domande al sindaco, ricorda CambieRà riguardavano: “quali fossero gli effettivi lavori svolti dal Contrammiraglio Meli in questo mandato semestrale; se fosse al corrente di elargizioni economiche straordinarie ad alcuni dipendenti dell’AP a vario titolo, tra cui premi per fantomatici risultati; se ritenesse opportuno tutto questo sperpero di denaro (PUBBLICO) all’ultimo minuto, proprio in fase di scadenza di un periodo delicato come un commissariamento militare straordinario; se si ritenesse concorde alla proroga di un segretario generale – la terza tra l’altro – proposta l’ultimo giorno di mandato da un commissario uscente (che di fatto poi non uscì)”.

Il gruppo consiliare di opposizione riporta anche “la notizia che vedrebbe un dipendente di AP messo alla porta per aver perso le staffe proprio a causa del clima piuttosto teso che si è creato all’interno del palazzo. Dipendente scortato fuori dalle Forze dell’Ordine e sospeso dal proprio incarico con diffida al rientro in sede. Parrebbe infatti essere questo il motivo per cui l’ingresso dell’Autorità Portuale di recente fosse militarmente blindato e scortato, con la presenza di pattuglie di guardia” (sulla frequente presenza di forze dell’ordine in Ap era di recente intervenuto anche il parlamentare Andrea Maestri di Possibile). Inoltre, i tre consiglieri denunciano il fatto che l’Autorità portuale “nega l’accesso agli atti chiesti per poter vedere a quale titolo fossero stati elargiti i premi e soprattutto di quanto denaro pubblico si trattasse, perché, vogliamo ribadirlo, l’Autorità Portuale non è un ente comunale, ma muove denaro pubblico dei cittadini, i quali hanno il sacrosanto diritto di conoscere la destinazione dei propri contributi. Inutile, quindi, creare aree sui siti internet chiamate “Amministrazione Trasparente” se poi di trasparente non ci sono nemmeno i vetri delle finestre. Negazione assolutamente lecita, ne siamo consapevoli, ma grave, perché dimostra la totale indisponibilità al chiarimento delle domande poste, delineando un quadro offuscato, nebuloso e assolutamente negativo. Le domande sono tante, il clima è sempre più plumbeo, alcuni dipendenti (non i premiati ovviamente) sono in una condizione di stress allarmante e il tutto viene tenuto ben custodito all’interno delle mura di Palazzo nel silenzio e nell’omertà più totale”.

La dura nota si conclude parlando della mancata nomina del nuovo presidente e declassando “l’escavo dei fondali” a “leggenda metropolitana” o “sloga propagandistico”.  

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