Tra segreti, licenziamenti e silenzi: «Caos in Autorità portuale. E il porto è in stallo»

Le dure accuse di movimento Cambierà e Ravenna in Comune
Il deputato Maestri vuole incontrare il dirigente di Ap ai domiciliari

Mentre il nuovo presidente continua a non essere nominato, il porto di Ravenna resta in una fase di stallo e sindaco e maggioranza non parlano e non rispondono neanche alle interrogazioni (in particolare quella dell’1 settembre, sui premi ai dirigenti, tra gli articoli correlati qui a fianco). A denunciare ancora l’aria pesante in Autorità portuale è il movimento civico Cambierà, che in una nota firmata dai tre consiglieri comunali Guerra, Maiolini e Tardi, torna anche sulla questione legata a Luca Antonellini, capo area del settore pianificazione e sviluppo dell’Autorità portuale, denunciato per presunto stalking nei confronti dei vertici (in particolare il contrammiraglio commissario, Giuseppe Meli, e il suo dirigente segretario provvisorio, l’ingegner Pietro Davide Margorani), poi arrestato, costretto agli arresti domiciliari e infine, notizia di questi giorni, licenziato in tronco senza preavviso (il nostro articolo sul caso, sempre tra i correlati).

Cambierà sottolinea come al centro della questione pare ci sia anche «una sottrazione di fantomatici importanti documenti dagli uffici di Ap che conterrebbero informazioni scottanti, ma di cui nessuno parla. Antonellini venne convocato fuori orario d’ufficio in ambienti vuoti a zero rischio testimoni, accolto da persone in assetto da esercitazione. Come mai – si chiedono i consiglieri comunali Guerra, Maiolini e Tardi – un dirigente improvvisamente ammattisce e ruba documenti minacciandone la diffusione e poi molesta i suoi superiori in preda ad un’esasperazione tale? Come mai per un uomo solo si è militarizzata la sede di Ap come se si fosse presentato con una cintura esplosiva? Come mai tutta questa esagerazione nella protezione di un qualcosa che nessuno sa cosa sia e soprattutto come mai questo terrore nei confronti di un solo uomo? Cosa sa?».

Anche il parlamentare ravennate Andrea Maestri, civatiano del gruppo Possibile, vuole chiarezza. «Un dirigente incensurato, professionista di riconosciuta competenza, arrestato per stalking nei confronti dei vertici dell’ente in cui lavora e licenziato in tronco – è la sua dichiarazione –. L’Autorità portuale è un’amministrazione pubblica e ciò che vi accade, soprattutto se assume la gravità di ciò che emerge dalla stampa, diventa di pubblico interesse. Ed è proprio nel perseguimento del pubblico interesse alla conoscenza di fatti, cause e responsabilità di rilevanza collettiva che ho chiesto al Gip l’autorizzazione a fare visita all’ingegner Antonellini nel luogo in cui è ristretto, cioè il suo domicilio».

E nei giorni scorsi sul tema era pure intervenuto il gruppo consigliare di Ravenna in Comune, forza di sinistra di opposizione a Palazzo Merlato, che tra le altre cose faceva curiosamente notare come il nome di Antonellini fosse finito tra i papabili per la presidenza dell’Autorità portuale (che ora pare certo verrà affidata all’ex Ad di Rosetti Marino, Daniele Rossi) in un articolo della Nazione.

«Chiediamo con forza – si legge nella parte finale della nota di Ravenna in Comune (che pubblichiamo integralmente in fondo all’articolo) – che sia posta immediata fine alla stagione di commissariamento militare del porto di Ravenna e, conseguentemente, alla gestione dello stesso da parte del Contrammiraglio Giuseppe Meli e del suo Segretario Pietro Davide Margorani! Il mondo portuale internazionale e italiano è in stato di emergenza per l’effetto a valanga innescato da Maersk (ancora la Danimarca!) e altre compagnie di navigazione con il dumping sui noli e a Ravenna, come al solito, prevale l’osservazione dell’ombelico. Torniamo a ripeterlo perché il prezzo salato delle sciagurate decisioni del Partito Democratico sarà la città a doverlo pagare, naturalmente! E, se proprio la nuova Autorità non può subito entrare in funzione, si commissari immediatamente il commissario anticipando in quest’ultimo ruolo chi sarà designato a presiedere l’ente in via ordinaria!».

Qui sotto i comunicati stampa in versione integrale di Cambierà e Ravenna in Comune.

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