Spese pazze in Regione, condannati tre consiglieri ravennati: dovranno risarcire

La Corte dei Conti sui rimborsi 2011-12: contestati migliaia di euro a Mazzotti (Pd), Fiammenghi (Pd) e Bazzoni (Pdl)

Ventisei consiglieri regionali della legislatura 2010-2014 in Emilia Romagna – compresi i tre ravennati Miro Fiammenghi (Pd), Mario Mazzotti (Pd) e Gianguido Bazzoni (Pdl) – sono stati condannati dalla Corte dei Conti per cattiva gestione di soldi pubblici: le sentenze riguardano le spese sostenute negli ultimi mesi del 2011 e nel 2012, rimborsate dalla Regione ma ritenute illegittime dalla procura contabile. Lo si apprende dalle pagine de Il Resto del Carlino.

Si tratta di quella che è passata alle cronache come l’inchiesta Spese pazze (la vicenda penale è distinta e i tre ravennati sono ancora coinvolti). La Corte contesta una gestione poco attenta dei fondi destinati all’attività politica dei gruppi consiliari ma non un intento criminale. Dalla lettura del Carlino risulterebbe che per i tre ravennati la mancanza della lettera di incarico del gruppo renderebbe plausibile la riconduzione della spesa a esigenze personali del consigliere. A tutti, hanno stabilito i giudici, si applicherà uno sconto del 15 percento delle spese contestate. Ma la parte restante andrà saldata: metà dal consigliere (o ex) condannato e metà da chi avrebbe dovuto vigilare cioè i rispettivi capigruppo.

A Fiammenghi vengono contestati 4.721 euro: pranzi di rappresentanza e attività di promozione del gruppo consiliare (2.789), spese taxi (377), auto (1.825) e giornali (782). Dopo lo sconto la cifra da risarcire è 4.013 euro da dividere con il capogruppo Monari. Per Mazzotti la somma totale è 3.554 euro. Infine Bazzoni: 18.769 euro da dividere con il capogruppo dell’epoca Villani.

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24