Il 54enne Fabrizio Martelli, attivista da undici anni, ha vissuto anche il caos per le amministrative del 2016 a Ravenna quando venne tolto il simbolo. L’amarezza per aver trovato tra i votabili nomi di persone che infrangono il regolamento: «Voterò lo stesso M5s ma il sistema va perfezionato»
Martelli allora ha preso tastiera e monitor e ha scritto una lettera aperta a Beppe Grillo, Davide Casaleggio e Luigi Di Maio firmandosi “Un semplice attivista di Ravenna”: «In nome del rispetto del regolamento e della chiarezza, credo sia legittimo conoscere i motivi che hanno determinato la mia esclusione e questi solo voi me li potete dire. Non sono certo ora qui a chiedere l’annullamento del voto, il rifacimento delle votazioni o la mia presenza in un’altra eventuale votazione. Vorrei solo che questo errore enorme, perchè è indubbio che di questo di tratta, serva a evitarne in futuro ed a fare crescere il movimento. Accetto, con profondo rammarico questa situazione che non è recuperabile né modificabile, ma spero solo che chi verrà eletto sia meritevole e possa fare veramente la differenza in Parlamento. Continuerò a votare Movimento, perchè il resto è solo fuffa, partiti zombie di loro stessi».
L’amarezza è diventata un vero e proprio mal di pancia quando Martelli ha trovato nell’elenco dei votabili del collegio del senato di Ravenna «due persone che si sono candidate per una lista diversa dall’M5s alle elezioni provinciali del 2011 e invece uno dei requisiti del regolamento lo impedisce. La presenza di queste due persone lede, alla base, la correttezza e la trasparenza della votazione togliendo voti agli altri candidati in regola. Sono pienamente d’accordo con chi incita alla “epurazione” dei candidati, di chi non ha i requisiti, di chi cerca di inflitrarsi…».
Il 54enne ha attraversato praticamente tutta la vita del movimento grillino e grande sostenitore della filosofia del “uno vale uno”: «Attivista dal 2007, dalla prima raccolta firme, i banchetti al freddo, sotto zero e con la pioggia. Posso dunque affermare, senza ombra di dubbio che il percorso del Movimento, in qualunque suo aspetto, io l’appia percorso appieno, arrivando, non senza difficoltà alle Parlamentarie 2018». Undici anni di attivismo in cui già non erano mancati i rospi da ingoiare: «La mia amarezza più grande? Sicuramente la mancata possibilità di vincere le elezioni amministrative a Ravenna nel 2016; avevamo le carte e i numeri per poter vincere. Avevamo un programma costruito con fatica e impegno, duro lavoro che capitola nella presentazione di una seconda lista che, lungi dal percorrere strade di partecipazione ufficiali e trasparenti, decide di cancellare, con la sua condotta, il Movimento 5 Stelle di Ravenna».