Tutti contro tutti: una mappa per capire cosa sta accadendo tra 5 Stelle e Cambierà

Dalle dimissioni dell’ex candidata a sindaco Michela Guerra, non senza dissapori, fino alla “scissione” della lista civica, passando per parlamentarie e il meetup dell’ex consigliera Francesca Santarella

Da sinistra Emanuele Panizza, Marco Maiolini e Samantha Tardi

C’è bisogno di una bussola, una mappa e molta pazienza per tentare di districarsi nella vicenda che coinvolge CambieRà e Movimento 5 Stelle a Ravenna, inevitabilmente intrecciati, almeno fino a oggi. La lista civica, infatti, come noto, era nata nel 2016 da una delle due liste che in città avevano chiesto la certificazione del Movimento grillino, senza ottenerla. E pur senza quel simbolo era riuscita a ottenere alle Amministrative quasi il 13 percento e tre consiglieri comunali: Michela Guerra (candidata sindaco), Samantha Tardi (capolista) e Marco Maiolini. L’idea più volte dichiarata era quella di portare avanti un programma ispirato ai principi dei 5 Stelle, ma aperto anche a contributi di altri.

Nel momento in cui però alcuni membri, in primis Samantha Tardi, hanno espresso critiche puntuali al Movimento 5 Stelle, a ridosso delle elezioni politiche in cui, nonostante la mancanza di rappresentanti sul territorio, il Movimento è peraltro diventato il primo partito in città, si è consumata una rottura. Marco Maiolini ed Emanuele Panizza (subentrato nel frattempo alla dimissionaria Michela Guerra, ma questo è un capitolo a parte) hanno abbandonato CambieRà per poter perseguire, hanno spiegato, più liberamente la loro fede pentastellata, ormai invece definitivamente abbandonata dall’area più prettamente civica della lista. Lista che continua a esistere nei consigli territoriali e in consiglio comunale con Samantha Tardi, ex grillina particolarmente delusa dall’esclusione dalle “parlamentarie” di militanti storici del Movimento come Pietro Vandini e Fabrizio Martelli.

Esclusione, per la verità, che non è arrivata come un fulmine a ciel sereno. L’ex candidato a sindaco (nel 2011) e consigliere comunale dei 5 Stelle Vandini in particolare aveva più volte espresso posizioni critiche su alcune scelte del Movimento ed espresso stima nei confronti di alcuni epurati d’eccellenza come Giovanni Favia prima e Federico Pizzarotti poi. Tra Vandini e Bugani, nel frattempo di fatto diventato coordinatore dei grillini regionali, insomma, non era mai stato idillio, per usare un eufemismo. Al contrario, Massimo Bugani all’indomani delle elezioni ha di fatto “incoronato” a Ravenna l’altra ex consigliere comunale (da tempo in contrasto con lo stesso Vandini e ora nel Meetup “A riveder le stelle”) Francesca Santarella come unica grillina doc o quasi quando ha scritto pubblicamente: “E anche a Ravenna abbiamo definitivamente svoltato. Con tanti saluti a chi ha fatto di tutto per affossare il M5S ravennate.  Un grande ringraziamento a Andrea Palli (di Faenza, ndr), Ilaria Ricci Picciloni (Bassa lughese, ndr) e Francesca Santarella per il grande lavoro svolto. Il M5S di Ravenna deve molto a queste tre persone. A new day is coming». Un’investitura che ha dato forza a Santarella nel voler precisare che «è dunque fondamentale evitare di disperdere le energie e, anzi, si auspica che possano confluire tutte in un unico gruppo di ispirazione pentastellata, la cui rappresentatività locale, senza nulla togliere alla buona volontà di altri, è stata attualmente riconosciuta solo al gruppo Meetup “A riveder le stelle”. Nel frattempo, risultano oscuri i motivi per cui in questi giorni i fuoriusciti eletti in Consiglio comunale nella lista civica Cambierà annuncino di voler essere i referenti per una ricostruzione del Movimento a Ravenna», all’indomani appunto delle prime dichiarazione di Panizza e Maiolini dopo l’ingresso nel gruppo Misto. Un’incomprensione su cui i due si sono affrettati a gettare acqua sul fuoco minimizzando il tutto. «È nostra intenzione metterci a disposizione di tutti coloro di fede pentastellata che vogliono offrire il loro contributo per la formazione di una lista (certificata dal M5S) da presentarsi alle prossime elezioni comunali». Ma poiché al momento non ci sarebbero le condizioni per riunirli tutti sotto lo stesso meetup, quello appunto riconosciuto da Bugani, «abbiamo convenuto che la cosa migliore fosse lavorare su binari paralleli e poi tirare le somme tra un paio danni».

Perché i meetup attualmente attivi sono tre, appunto. E stanno in questi giorni convocando riunioni separate invitando militanti e cittadini a partecipare. L’ottimismo di Panizza e Maiolini è quasi invidiabile quando dicono quindi: «Noi siamo convinti che quando i tempi saranno maturi sapremo presentare una lista competente, motivata e compatta. Lo spirito che ci accomuna è lavorare insieme per il bene di Ravenna senza protagonismi o prime donne». Perché le fratture vengono da lontano, ovvero dallo scorso mandato in consiglio comunale con la frizione tra Vandini e Santarella.

Nel frattempo, anche Pietro Vandini, che non ha partecipato alle scorse amministrative ma sosteneva la lista CambieRà, ha abbandonato il Movimento.

Ciliegina sulla torta: sulla stampa locale Michela Guerra fa emergere dissapori interni, in particolare per alcuni metodi di comunicazione utilizzati dalla consigliere Samantha Tardi.

Il tutto mentre il Paese è in attesa di capire se il Movimento 5 Stelle a livello nazionale sarà in grado di costruire alleanze (e con chi) per dare un governo al Paese. Un elemento che rappresenta una svolta politica cruciale per chi aveva sempre detto di non voler fare alleanze e che inevitabilmente avrà ripercussioni anche sulle scelte locali.

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