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«Incassi a picco al Museo d’Arte. E per il 2019 il Comune ne prevede ancora meno»

Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) all’attacco della nuova gestione del Mar

Il sindaco al Mar vicino all’opera di Picasso durante una delle iniziative nell’ambito della mostra War is Over

Il decano dell’opposizione ravennate Alvaro Ancisi è tornato nei giorni scorsi alla carica sul Mar, il Museo d’Arte della città di Ravenna, spesso al centro del dibattito politico, soprattutto dopo la scelta della nuova giunta De Pascale di fare a meno del curatore scientifico Claudio Spadoni che – ricorda il capogruppo di Lista per Ravenna – lo aveva portato «al sesto/settimo posto nelle più autorevoli graduatorie dei musei italiani».

Ancisi porta all’attenzione pubblica i numeri: «nel 2018, i visitatori paganti del Mar sono stati 16.878, per un incasso di 140.312 euro. Al netto delle visite alle collezioni permanenti e alle altre mostre a pagamento “?War is over”, grande mostra dell’anno, ha raccolto, comprese le due settimane di gennaio 2019, 10.136 visitatori paganti, per un totale di 80.497 euro. Il confronto con gli ultimi due anni della gestione Spadoni (peraltro in discesa, rispetto agli anni d’oro, causa tagli drastici ai finanziamenti) è spietato: nel 2015, con la grande mostra “”Il Bel Paese”” e nel 2016 con ““La seduzione dell’antico””, gli incassi sono stati rispettivamente di 285 mila e 254 mila euro».

Ma la nuova gestione è forse costata meno? «Al contrario – assicura Ancisi –. Tra i 739 mila euro di spesa corrente pubblica scritti nel proprio bilancio, di cui 500 a carico del Comune, e i 902 mila euro di costi generali a carico del bilancio comunale, il disavanzo (mai visto) è stato di oltre il 91%. Per non dire che, pur di richiamare gente, a parte le migliaia di biglietti gratuiti offerti in più occasioni e periodi dell’anno, il Mar è stato illuminato, durante le feste di Natale, insieme solo a San Vitale e alla piazzetta Unità d’Italia, dal notoriamente costosissimo video-mapping. Ma non si è toccato il fondo. Nel 2019, a fronte di costi sostanzialmente invariati, il bilancio or ora approvato prevede entrate di gestione ancora in discesa, pari a 95 mila euro».