Ancisi (Lista per Ravenna) chiede un’indagine interna. Sette i medici e 17 gli operatori sanitari infettati nel reparto
Ancisi nei giorni scorsi aveva già presentato un’interrogazione al sindaco chiedendo un’indagine interna per analizzare il caso di Oncologia, reparto-focolaio che nel pieno dell’emergenza è stato chiuso e che ha portato anche al contagio di 7 medici e 17 operatori sanitari.
«Lungi dalla ricerca di un untore – scrive Ancisi –, auspichiamo che, prendendosi coscienza delle carenze di direzione e di vigilanza registratesi in un settore della ospedalità ravennate tra i più delicati e importanti, se ne rimuovano le cause e se ne prevenga il ripetersi.
«Fin da marzo – continua Ancisi – il ministero della Salute e le associazioni scientifiche hanno messo in luce la fragilità del malato oncologico di fronte al contagio da Covid, raccomandando estrema cautela nella prosecuzione dei trattamenti e nella gestione dei singoli pazienti, essendo loro prima necessità la messa in sicurezza dall’infezione virale. Ci risulta invece che, nel corso della pandemia, l’Oncologia di Ravenna abbia continuato a ricevere ricoveri, selezionati ed arruolati a scopo di studi scientifici. In un caso, il paziente proveniva da un’Oncologia del centro Italia, quando ogni spostamento tra regioni avrebbe dovuto essere limitato all’urgenza e all’emergenza. Ci chiediamo se non fosse stato doveroso dare priorità alle attività di assistenza e muoversi con cautela selezionando ciò che realmente non avrebbe potuto essere procrastinato e concentrandosi sulle necessità dei pazienti del nostro territorio per le loro specifiche problematiche cliniche. Ma soprattutto dovrà essere verificato fino a che punto e per quali ragioni le “Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici in corso di emergenza da Covid-19”, trasmesse il 10 marzo 2020 dal ministero della Salute, direzione generale della programmazione sanitaria, a tutte le regioni italiane, non fossero state rispettate».