Covid dentro Oncologia, Ancisi (Lpr): «24 casi tra il personale e 5 pazienti morti»

Il reparto è stato riaperto dopo la chiusura per la gravità del focolaio. Il consigliere comunale di opposizione chiede all’Ausl un’indagine interna e al sindaco di riferire in consiglio

Foto DonazioneNel reparto di Oncologia dell’ospedale di Ravenna sono stati 24 i casi di contagio da coronavirus tra il personale e 16 tra i degenti, di questi ultimi cinque sono morti. Il dato è stato diffuso da Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lista per Ravenna, che ora chiede all’Ausl di avviare un’indagine interna sulle cause del focolaio e chiede al sindaco, quale presidente della conferenza socio-sanitaria dell’Ausl Romagna, di riferirne, tramite il consiglio comunale, alla città, «rimasta attonita davanti al precipizio della propria oncologia e alla sua troppo lunga chiusura, fonte di ulteriori disagi ai pazienti affetti da dolenti patologie».

Per quanto riguarda il personale, il virus ha toccato 7 medici (tra l’oncologia e la collegata ematologia), 13 infermieri, 3 operatori socio-sanitari (Oss) e un fisioterapista nel reparto di degenza. Alcune organizzazioni sindacali hanno richiamato l’attenzione delle autorità aziendali su quanto è avvenuto a fronte dell’emergenza scatenata dalla rapida diffusione del Covid-19: «Una situazione senza controllo, unica per gravità nel Santa Maria delle Croci e nell’intera Ausl Romagna», afferma Ancisi.

Il decano dell’opposizione, che si rifà anche alle ricostruzioni dei sindacati, vuole sapere se ci sono state sottovalutazioni, incuria, carenze, omissioni, pecche, sui fronti della prevenzione sanitaria e della sicurezza sul lavoro, a danno dei degenti, dei visitatori e del personale. «È stata adottata la procedura che abitualmente fa seguito ad un evento pernicioso per ricercarne le cause e adottare protocolli capaci di evitarne il ripetersi?».

La Cgil ha chiamato in causa il primario per la sua gestione. «In effetti – osserva Ancisi – al primario-direttore competono, oltre all’esercizio delle specifiche competenze professionali, funzioni di direzione del personale e di organizzazione della struttura, mediante linee di indirizzo e direttive da porre in atto, l’adozione di protocolli operativi, l’assunzione tempestiva delle dovute decisioni. L’esser forse mancato tutto ciò potrebbe spiegare perché l’oncologia si sia mostrata impreparata e indifesa di fronte all’aggressione virale, fino a doversene imporre la serrata».

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