lunedì
16 Giugno 2025
Cervia

In 500 a vedere Bonaccini. Fdi: «Contro le regole». La replica: «Tutti distanziati»

Il consigliere regionale Tagliaferri presenta un'interrogazione alla giunta dopo la presentazione del libro del presidente della Regione a Cervia. Il governatore contrattacca: «Non prendo lezioni da chi organizza convegni che negano il virus»

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La platea di Cervia in una foto postata da Stefano Bonaccini

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, con soddisfazione celebra con un post su Facebook l’affluenza di cinquecento persone a Cervia per la presentazione del suo libro “La destra si può battere” sotto la Torre di San Michele ieri, 19 agosto, e Fratelli d’Italia presenta una interrogazione alla giunta regionale per sapere se sia stata provata la temperatura al pubblico, se sia stato controllato il distanziamento e se siano stati presi i dati di tutti i partecipanti. Bonaccini era sul palco con Andrea Corsini, cervese e assessore regionale al Turismo e alle Infrastrutture, intervistati dalla giornalista Rai Serena Bortone, conduttrice fino a giugno 2020 di “Agorà”, trasmissione mattutina di Rai3.

Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale Fdi, si dice indignato: «Le legge è uguale per tutti e le regole devono valere per tutti allo stesso modo: pur di presentare il suo libro e farsi così pubblicità in vista delle imminenti scadenze interne al Pd, Bonaccini si è reso responsabile di un assembramento ingiustificato di oltre 500 persone come è chiaramente visibile dalle foto postate dallo stesso Bonaccini sui suoi canali social».

Ancora prima che in assemblea regionale, la replica del presidente Bonaccini è arrivata via social, ancora dal suo profilo: «Vi era obbligo di indossare la mascherina ove non si fosse seduti vicino a congiunti, le sedie erano distanziate, all’ingresso veniva misurata la temperatura ed era possibile utilizzare gel sanificanti. Sono pure state distribuite mascherine gratuitamente a coloro i quali non ne fossero muniti». Poi l’esponente Pd passa al contrattacco: «Non prendo lezioni da quelli che a livello nazionale disincentivano l’utilizzo dei dispositivi sanitari, da quelli che organizzano convegni sostenendo che il virus non esista, da quelli che manifestano senza mascherine e gridano alla morte della democrazia se si obbliga o chiede di indossarle. O gridano allo scandalo se si sospende precauzionalmente il ballo in discoteca o locali assimilabili. Consigli da tutti, lezioni non da quelli».

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