Dovranno essere figli di coppie iscritte all’anagrafe locale da almeno 5 anni. I nati all’estero dovranno essere iscritti entro il dodicesimo anno e aver completato un ciclo scolastico sul territorio
Faenza diventa uno dei primi comuni in regione, dopo Bologna, a compiere questo passo dal valore simbolico «ma che si propone di avere riflessi concreti – si legge in un comunicato stampa – nelle politiche di inclusione, riconoscimento dei diritti e pari opportunità portate avanti dall’amministrazione comunale e dalla rete associazionistica della città».
Oltre alla concessione della cittadinanza onoraria, la mozione chiede l’inserimento del principio dello “ius soli” nello Statuto del Comune di Faenza, allo scopo di sancire la piena appartenenza e partecipazione alla comunità dei figli dei migranti nati o cresciuti in Italia e agli stranieri che vivono stabilmente in Italia, senza distinzione di origine o provenienza.
L’auspicio finale del Consiglio Comunale è rivolto al Parlamento perché ratifichi la Convenzione Europea sulla Nazionalità siglata tra gli Stati membri del Consiglio di Europa e approvi quanto prima una nuova legge sulla Cittadinanza italiana che riconosca finalmente pieni diritti ai figli dei migranti nati o cresciuti in Italia.