Presidio contro il rigassificatore: «Se resta 25 anni non è per l’emergenza»

Manifestazione a ridosso del canale il 30 luglio promossa da Legambiente e Fridays For Future e comitato Fuori dal fossile

BW Singapore Bird View 2 1Contro il progetto per il rigassificatore al largo della costa di Ravenna è in programma una manifestazione ambientalista a Marina di Ravenna il 30 luglio promossa dal comitato Per il Clima Fuori dal Fossile, Legambiente e Fridays for Future: «L’infrastruttura ci vincola a lungo termine al metano e ci allontana dalla transizione energetica. Ci mobilitiamo contro la permanenza a lungo termine delle fonti fossili: servono più rinnovabili per un futuro più vivibile». Dalle 10 alle 12 all’incrocio tra viale delle Nazioni e via Molo Dalmazia (e in concomitanza a Piombino, a Ostuni, a Portovesme e ad Augusta) i manifestanti sosteranno il no al progetto che dovrebbe entrare in funzione a settembre 2024. Hanno aderito: Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Verdi, lista Ambiente Territorio con Maiolini.

Secondo i promotori, il rigassificatore non è una soluzione di emergenza per affrontare il periodo legato alle difficoltà per la guerra, «ma una scelta dagli altissimi costi economici e ambientali che vincolerà il territorio al gas metano fortemente climalterante  almeno per i prossimi vent’anni». Infatti, sono 25 gli anni concordati da Regione Emilia-Romagna e Snam per la permanenza del rigassificatore a Ravenna.

Oltre a Ravenna, in diverse località portuali d’Italia, sono in arrivo enormi impianti rigassificatori che avranno il compito di riportare allo stato di gas il metano liquefatto proveniente da varie parti del mondo, prevedendo uno smisurato traffico di navi metaniere nei nostri mari, incremento dell’inquinamento dell’aria e dell’ acqua, rischio di incidenti gravi e ulteriore dipendenza dal sistema delle fonti fossili.

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