L’11 settembre manifestazione di protesta con una camminata da Ravenna a Punta Marina, aderisce anche il partito che aveva sostenuto la coalizione di De Pascale alle elezioni amministrative
«In questi giorni sono state presentate numerose osservazioni relative al progetto – si legge in un comunicato della lista firmato da Gianluca Baldrati e Alessandro Perini – che consentono di comprendere il potenziale impatto negativo dell’opera. Ci confermano la bontà della nostra posizione, che fin dall’inizio è stata di contrarietà nel merito, nonostante una destra molto distratta sembri non ricordarsene».
I problemi energetici riguardano la di dipendenza dal gas: «Non li risolveremo sostituendo al metano russo il ben più costoso Gnl statunitense o qatariota. Tanto più inutile appare un impianto che entrerà in funzione nella migliore delle ipotesi solo a fine 2024, ma che in compenso dovrà essere tenuto in funzione per ben 25 anni, contribuendo così per un lungo periodo a mantenere elevato il costo dell’energia. Se si fosse investito sulle fonti rinnovabili come Europa Verde-Sinistra Italiana chiedono da anni, oggi la crisi del gas quasi non ci toccherebbe».
La ricetta di Verdi-Sinistra è massimizzare gli investimenti nella direzione del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili: «Questa non vuole essere una contrarietà al progetto di Ravenna, solo perché si trova “a casa nostra”, come fa la destra a Piombino, ma una contrarietà a questo modello energetico basato sulle fonti fossili. Se vogliamo che Ravenna sia capitale energetica, che sia capitale delle fonti rinnovabili».