Il consiglio comunale chiede il congedo mestruale in tutte le scuole superiori

Approvato un ordine del giorno di Ravenna Coraggiosa. Ma Ancisi (LpRa) provoca: «E se lo chiedesse Rosa Chemical?»

Francesca Impellizzeri

Francesca Impellizzeri

Il gruppo consiliare Ravenna Coraggiosa ha presentato ieri (14 febbraio) in consiglio comunale un ordine del giorno che partiva dall’esperienza del Liceo Artistico di Ravenna e dall’importanza del congedo mestruale, recentemente introdotto in quell’istituto, per chiedere che l’Amministrazione si impegni per estenderlo in tutte le scuole superiori della città.

«Dare dignità al congedo mestruale – sottolinea Francesca Impellizzeri, capogruppo di Ravenna Coraggiosa – significa riconoscere che noi donne siamo diverse e che per parlare di parità bisogna partire dall’equità, che inevitabilmente necessita di politiche che riconoscano la diversità. Non è un fatto prettamente ed esclusivamente medico. È una questione culturale. Pensare che riconoscere il congedo sia discriminante, significa ammettere che culturalmente non siamo pronti ad accettare che la diversità sia proprio la forza».

«È stata una proposta portata avanti da studenti e studentesse – continua Impellizzeri – e portarla in consiglio significa dare importanza ad una loro richiesta, ad un loro bisogno: saper ascoltare, comprendere e farsi promotori di una nuova visione. Condivisa e sentita, per altro, dalle nuove generazioni».

L’ordine del giorno è stato approvato, ma non all’unanimità. «Questa è una cosa che mi ha colpito molto – chiude la capogruppo – ma come mi ha detto qualcuno, è proprio perché ancora non raggiungiamo l’unanimità che atti politici come questi, necessitano ancora di esser presentati e discussi. Diversamente da quanto sentito in aula da una parte dell’opposizione, spero che il congedo mestruale possa esser adottato da tutti gli istituti ravennati, che presto trovi attuazione anche in ambito lavorativo e che non venga visto come discriminante, separando in quel cambiamento culturale che permetterà di vedere le lavoratrici per il loro valore e non per le possibili e giustificate assenze che potrebbero fare, vista la nostra condizione di donne».

Tra le provocazioni, va segnalata quella fuori dalle righe del decano dell’opposizione, Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna. «E se Rosa Chemical si iscrivesse in una scuola superiore di Ravenna? Potrebbe usufruire anche lei o lui del congedo?», ha dichiarato tra l’ilarità. Sono serviti gli interventi di Bombardi (Pd) e Cortesi (Ravenna Coraggiosa) per chiarire che l’ordine del giorno non riguardava l’identità di genere, ma un disturbo legato al ciclo mestruale che tra l’altro deve essere certificato da un medico.

Tra gli altri interventi, Verlicchi (La Pigna) ha votato contro parlando di disparità di trattamento e portando come esempio la cefalea, che potrebbe colpire anche i maschi…

Neppure la maggioranza ha votato a favore compatta, con il consigliere Buonocore della lista De Pascale Sindaco che si è astenuto, considerando l’ordine del giorno superato dai fatti, in quanto «è già possibile restare a casa, giustificati, per i dolori mestruali».

Il documento è stato comunque approvato con 17 voti a favore della maggioranza.

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