Se il discorso pubblico fosse giusto e indipendente

Pubblichiamo un intervento dell’attivista per l’emergenza climatica ravennate Marina Mannucci sulla notizia della condanna dei tre esponenti di Ultima Generazione per aver imbrattato il muro della facciata del Senato, a Roma, per manifestare il disinteresse del  mondo politico di fronte a quello che viene definito come un «collasso eco-climatico».

 Ultima Generzione

I tre attivisti di Ultima Generazione Davide Nensi (24 anni di Treviso), Alessandro Sulis (24 anni di Camaiore) e Laura Paracini (28 anni di Roma), che il 2 gennaio dello scorso anno erano stati arrestati per aver imbrattato con vernice rosa il muro della facciata di Palazzo Madama, sono stati riconosciuti colpevoli di danneggiamento aggravato. La richiesta del pubblico ministero di un anno di reclusione è stata sostituita con otto mesi di pena sospesa, a condizione del risarcimento del danno e del ripristino dei luoghi. Invece dei 190 mila euro richiesti, gli attivisti dovranno pagare complessivamente 60mila euro (50mila al Senato e 10mila al Comune di Roma).

Ultima Generazione è una rete di attiviste/i che da diverso tempo ha intrapreso azioni di disobbedienza civile non violenta per attirare l’attenzione mediatica, politica e pubblica sulle gravi conseguenze del riscaldamento globale. Le sue azioni più note sono blocchi stradali, blocchi del traffico, sit-in al museo, blitz agli edifici istituzionali con vernice lavabile, scioperi della fame e occupazioni di sedi di partiti. Le cronache degli ultimi mesi hanno visto aumentare gli interventi repressivi a seguito di manifestazioni pacifiche per il clima, come anche le denunce e le misure cautelari nei confronti di attiviste/i.

Nel mese di gennaio la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge di iniziativa governativa n. 1297 che ha come primo firmatario il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e che introduce sanzioni più severe per chi imbratta o deturpa beni culturali e paesaggistici. Il Ddl governativo presenta un “doppio binario” sanzionatorio, secondo il quale per un medesimo fatto è prevista l’applicazione congiunta di sanzioni penali e amministrative.

È indispensabile contrastare dal basso le forme violente, aggressive e rabbiose di annientamento dell’attivismo giovanile; lo si può fare in maniera creativa, colorata, rumorosa e imprevista. Sta anche allo spirito d’iniziativa di Comunità Educanti, Scuole, Atenei, Accademie, e nella loro solerzia, nell’avviare laboratori di riflessione e confronto su queste tematiche; redigere comunicati, improvvisare partecipazioni a dibattiti pubblici e politici, promuovere azioni, realizzare installazioni. Non da meno musei e luoghi di cultura dovrebbero riflettere e far riflettere in maniera proficua sul futuro delle opere d’arte e dei beni culturali col progredire dei cambiamenti climatici. Deve essere promossa dai luoghi di cultura l’attenzione alle conseguenze del surriscaldamento globale provocato dall’attività umana e dovranno anche farsi carico di abbassare il livello di emissioni di anidride carbonica riducendo, ad esempio, lo spostamento di opere. Invece che condannare giovani attiviste/i, le istituzioni politiche e le istituzioni culturali pubbliche e private dovrebbero pensare in modo nuovo, meno asfittico, il loro ruolo culturale, sociale e ambientale.

Marina Mannucci

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