Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato stamani, 12 luglio, la lettera di dimissioni e le ha comunicate alla presidente dell’Assemblea Legislativa, Emma Petitti. Un atto dovuto che fa seguito all’elezione di Bonaccini al Parlamento europeo, stante l’incompatibilità delle due cariche, e in coerenza con l’annuncio dato da lui stesso in Aula nella seduta dell’Assemblea dello scorso 26 giugno.
Con le dimissioni di Bonaccini, la giunta regionale è decaduta e l’assemblea legislativa sciolta. Le prossime elezioni regionali si svolgeranno entro massimo cinque mesi. Secondo la legge regionale, infatti, il decreto di indizione è adottato dalla vicepresidente della giunta regionale facente funzioni di presidente entro tre mesi dallo scioglimento dell’assemblea legislativa, e le elezioni si svolgeranno entro i successivi due mesi. La data verrà decisa dalla vicepresidente Irene Priolo d’intesa con il presidente della Corte d’Appello di Bologna.
Con le dimissioni del presidente, come già accennato, le procedure stabilite all’articolo 126, terzo comma, della Costituzione, e all’articolo 32 dello Statuto Regionale, prevedono che la vicepresidente della giunta regionale assuma le funzioni attribuite al presidente della Regione fino all’insediamento dei nuovi organi. La giunta e il consiglio regionale rimangono in carica per garantire gli affari correnti e la gestione ordinaria dell’Ente, la cui attività entra così in una fase di affievolimento dei poteri fino allo svolgimento delle prossime elezioni regionali. Situazione di affievolimento che permarrà fino all’insediamento dei nuovi organi conseguente al rinnovo elettorale. In questa fase, gli atti adottati dovranno rispettare i limiti dell’ordinaria amministrazione, dell’urgenza e della indifferibilità.