La minoranza interna del Partito repubblicano nel comune di Ravenna attacca il segretario Eugenio Fusignani dopo il declassamento in giunta comunale dove non è più vicesindaco ma semplice assessore proprio nel momento in cui il sindaco passa in Regione e serve un facente funzioni.
«Allo scopo di garantire a sé stesso la continuità nella gestione del potere – si legge nel comunicato –, il Pd ravennate toglie di mezzo senza tanti problemi il vicesindaco del Pri e nomina in quella carica istituzionale un proprio fedelissimo, così la reggenza dopo l’elezione di De Pascale a presidente della Regione, nei mesi che ci separano da oggi alle elezioni comunali di primavera è messa al sicuro. Due i messaggi che il Pd lancia. Uno di tipo generale: qui comando io e non si discute. Uno al Pri: non siete nessuno, qual è il vostro ruolo lo decido io e zitti. Una pessima pagina della politica ravennate ed un pessimo inizio per il nuovo presidente della Regione».
La minoranza non risparmia critiche ai vertici interni: «Buio fitto, invece, per la dirigenza del Pri di Ravenna che, con ogni evidenza, ha condiviso il percorso automutilante, magari in cambio della miracolosa resurrezione del vice sindaco dopo le elezioni comunali, senza un minimo di dignità nè un sussulto di orgoglio. E senza nessuna discussione in casa repubblicana».