In centinaia ieri (sabato 7 dicembre) a Faenza «per la Romagna alluvionata e la Resistenza climatica», citando gli striscioni degli organizzatori della manifestazione di protesta, a cura della rete 360 e del comitato Borgo alluvionato della città manfreda.
Circa 500 persone hanno sfilato dal parco Gatti fino alla piazza di Faenza, attraversando le strade dell’alluvione, per chiedere interventi strutturali e ristori, criticando le istituzioni pubbliche. Tra le richieste degli organizzatori «ristori rapidi e congrui, una struttura commissariale adeguata e connessa al territorio, una legge nazionale per le emergenze climatiche e i disastri, un’urgente azione di prevenzione climatica negli insediamenti urbani, una ricostruzione partecipata ed equa attraverso strategie che rispettino l’ambiente, un’attenzione speciale per l’Appennino e la partecipazione attiva dei cittadini nella redazione dei piani di protezione civile».
«Ad oggi – si legge in una nota di Borgo Alluvionato e Rete 360 – siamo di fronte a risultati deludenti, con i cittadini colpiti costretti a pagare la ricostruzione e fragilità territoriali che persistono. Servono misure più radicali e adatte a fronteggiare il cambiamento climatico in atto. Non si può pensare di ricostruire come prima di fronte a un’alluvione che ha allagato un terzo della pianura romagnola e che ha messo in evidenza la necessità di attuare misure più radicali e adatte al cambiamento climatico in atto, aldilà di interessi di parte o calcoli elettorali».