Marisa Iannucci sarà la candidata a sindaca della sinistra “radicale”, quella che si presenterà contro il centrodestra – certo – ma anche contro il centrosinistra alle prossime elezioni di Ravenna. Il suo nome era già stato lanciato pubblicamente nei giorni scorsi da Potere al Popolo ed è stato ufficializzato durante l’assemblea di Ravenna in Comune, la lista civica che nel 2016 candidò Raffaella Sutter riuscendo ad arrivare al 6,5 percento (e contribuendo così fortemente al ballottaggio) e che nel 2021 invece scelse di non presentarsi (erano invece presenti ben tre candidati diversi dell’estrema sinistra, nessuno dei quali riuscì nemmeno ad arrivare all’1 percento).
«Una lista che si candida a rappresentare la stragrande maggioranza della cittadinanza esclusa dalla stretta cerchia dei privilegiati – si legge in una nota inviata alla stampa da Ravenna in Comune -, una lista laica il cui obiettivo è un Comune in cui i bisogni della cittadinanza sono soddisfatti da servizi interamente pubblici e gratuiti, forniti da personale interamente pubblico, con mezzi e strutture di proprietà pubblica».
La candidatura di Marisa Iannucci avrebbe trovato il favore – oltre che di Potere al Popolo – anche del Partito Comunista Italiano e di Rifondazione Comunista – scrive nella nota Ravenna in Comune – a cui vanno aggiunti il gruppo La Comune ed elementi di spicco del movimento ambientalista ravennate. Ora resta da capire se verrà formata una piccola coalizione o se (e quanti…) i simboli dei vari partiti coinvolti saranno (o meno) presenti in una lista unitaria. A occuparsi delle candidature un gruppo incaricato dall’assemblea di Ravenna in Comune composto da Eugenio Conti, Luca Dubbini, Giovanni Gavelli, Francesca Santarella, Gianfranco Santini, Paolo Secci, Raffaella Veridiani e da Cesare Sama nel ruolo di attivatore.
54 anni ad agosto, Marisa Iannucci – docente, scrittrice e ricercatrice, islamologa e attivista – era in lista tra i candidati di Ravenna in Comune anche nel 2016, quando prese 50 preferenze.