domenica
29 Giugno 2025
faenza

Oltre 200 persone in Comune per Veltroni e il suo libro sulla partigiana Iris

Il sindaco Isola: «Per trasmettere la memoria serve empatia»

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Nell’ambito delle iniziative promosse dal Comitato Antifascista per la Democrazia e la Libertà del Comune di Faenza, giovedì pomeriggio, in una sala del Consiglio comunale gremita da oltre 200 persone, si è tenuta la presentazione del romanzo Iris, la libertà (Rizzoli, 2025), alla presenza dell’autore Walter Veltroni.

Il libro, frutto anche delle ricerche condotte con il supporto di alcuni discendenti di Silvio Corbari, compagno di Iris Versari, ripercorre la vita della giovane che, a soli 21 anni, si unì alla formazione partigiana guidata da Corbari, diventandone l’unica donna e partecipando attivamente alla lotta armata contro il nazifascismo. Il racconto culmina nel tragico episodio del 18 agosto 1944, quando Iris si tolse la vita dopo aver ucciso un soldato delle SS, nel tentativo di permettere la fuga dei suoi compagni.

«Ho scoperto la storia di Iris per caso, acquistando quasi casualmente un volume in una libreria di Forlì – ha raccontato Walter Veltroni durante l’incontro –. Mi aveva colpito la sua foto in copertina e la breve descrizione; l’ho comprato e, leggendolo in treno, sono letteralmente precipitato nella sua vicenda. Iris non è stata solo una partigiana, ma una ragazza che ha rifiutato il destino che le era stato assegnato. Voleva studiare, conoscere, vivere la città. Non le bastava fare la partigiana: voleva essere una donna partigiana, protagonista tra gli uomini. Ho scelto di raccontarla in prima persona, come fosse un diario immaginario, per restituirle voce ed emozioni. La sua è una storia doppia, straordinaria e tragica, che, a mio avviso, meritava di essere raccontata con rispetto e umanità».

«Ci troviamo di fronte a un’occasione straordinaria, che ci è stata donata dal libro di Walter Veltroni: quella di poter leggere e rivivere la storia con parole nuove – ha dichiarato il sindaco Massimo Isola –. Oggi, questo, è un dovere civile e costituzionale. Non possiamo più affidarci solo all’informazione; per trasmettere la memoria serve empatia, occorre emozionare. Con questo libero Walter ha compiuto un gesto prezioso, restituendoci una figura straordinaria non solo nella sua dimensione eroica, ma nella vita vera, quotidiana. Iris non voleva semplicemente fare la partigiana: voleva essere una donna partigiana. E questo, oggi, fa tutta la differenza. Abbiamo bisogno di questi esempi. Abbiamo bisogno di riscrivere il Novecento con la grammatica del XXI secolo, per non lasciare che la memoria diventi qualcosa di vetusto, ma viva tra noi, nelle nostre coscienze. Questo libro è un dono prezioso alla nostra città e al nostro Paese».

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