giovedì
31 Luglio 2025
lavori pubblici

Iannucci sul nuovo palazzetto: «Dieci milioni di euro sottratti allo sport di base»

La candidata sindaca della coalizione di sinistra è fortemente contraria alle scelte dell'Amministrazione sulla gestione dei fondi pubblici

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«Con il nuovo palazzetto sono stati sottratti soldi che potevano andare allo sport popolare». Sono le parole di Marisa Iannucci, candidata sindaca a Ravenna con la coalizione di sinistra composta dalle liste Ravenna in Comune, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Pci. Iannucci ha incontrato i giornalisti proprio accanto al cantiere del nuovo palasport, «un esempio di colpevole sperpero di denaro pubblico che dovrebbe essere invece destinato alla lotta al subappalto e ad un welfare cittadino sempre più compresso e compromesso».

Cura dell’ambiente e riduzione del consumo di suolo sono tra i punti chiave della campagna elettorale di Iannucci. Nel caso del palazzetto dello sport, si uniscono ad altre questioni sociali: «Questa opera non serve alla città di Ravenna, fa parte solo della voglia di grandezza dell’Amministrazione. Oltre ad aver sforato clamorosamente i tempi, sono stati spesi 10 milioni di euro in più rispetto a quelli preventivati. Questi soldi sono così sottratti allo sport per tutti perché nel nostro comune ci sono tante piccole società sportive dilettantistiche che hanno bisogno di contributi comunali per andare avanti. I soldi vengono investiti subito per rifare il manto del Benelli o il grande palazzetto ma non per le piccole realtà che coinvolgono migliaia di giovani e bambini. A quest’ultime arrivano dal comune cifre irrisorie da dover dividere».

Il cantiere del palazzetto dello sport doveva terminare nel 2021 (iniziato nel 2019). Secondo Iannucci è mancata una gestione oculata del cantiere: «Non siamo bastian contrari, ma vogliamo che le cose vengano fatto bene e che ci si prenda cura di tutta la comunità, perché lo sport e la cultura devono essere popolari dato che soprattutto sono le attività “dal basso” che aumentano il buon vivere delle persone».

Collegandosi al tema del palazzetto in costruzione alle sue spalle, la candidata sindaca ha parlato della problematica relativa agli appalti e al lavoro sicuro, un altro punto cruciale del programma elettorale: «Le opere pubbliche creano lavoro però ci deve essere vigilanza. Nella nostra terra di Romagna ci sono infiltrazioni mafiose e sarebbe fondamentale inserire clausole per pretendere dalle aziende un lavoro stabile e sicuro, sia nei grandi appalti che nei servizi pubblici. Non si può offrire 7 euro l’ora ai lavoratori perché l’impiego deve essere anche giustamente retribuito. Questi appalti e subappalti determinano spesso il fallimento della catena e sempre più infortuni sul lavoro».

A conclusione della conferenza, Iannucci ha parlato del referendum del 8-9 giugno: «Noi come coalizione voteremo 5 sì e invitiamo tutti a farlo perché è importante per i diritti dei lavoratori. Non abbiamo sentito nessuna forza politica impegnarsi in questo senso, ne tantomeno comunicare la propria volontà comune di scrivere 5 sì alle urne».

La candidata sindaca chiuderà la propria campagna elettorale venerdì 23 maggio dalle 19 con una serata di chiusura alla Rocca Brancaleone in cui si terrà un concerto ed interventi dedicati alla causa palestinese.

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