Il consigliere comunale di Ravenna Alvaro Ancisi, reduce dal 6,47 percento alle ultime elezioni che lo ha confermato ancora in municipio, presenta la prima interrogazione al nuovo sindaco sulle condizioni del mausoleo di Teodorico: «Ha bisogno di essere ripulito».
Il decano dell’opposizione mette a confronto una fotografia non recente estratta dal sito internet www.turismo.it, dove il mausoleo appare ancora discretamente lucente nel suo biancore, e una più attuale di Lista per Ravenna, dove prevalgono invece nettamente il grigio/nero e lo sporco: «Sono causati da alghe e muffe, che lo abbruttiscono, riducendone il decoro e l’attrazione. Per ripulire e difendere dagli agenti esterni la pietra d’Aurisina, possono essere applicati, utilizzando detergenti specifici per superficie lapidee, metodi d’intervento soffici e cautelativi, accompagnati da trattamenti protettivi idrorepellenti e antimacchia. Ove fossero necessarie operazioni di risarcitura o restauro, è ancora mirabilmente attiva, nei pressi di Trieste, l’antica Cava Romana del marmo di Aurisina, risalente all’epoca dell’impero romano».
Il mausoleo di Teodorico è tra i monumenti più visitati di Ravenna (66mila visitatori nel 2024). Di proprietà dello Stato, la gestione dei suoi servizi di accoglienza e strumentali è stata concessa in affidamento alla Fondazione di RavennAntica, di cui è fondatore e partecipe anche il Comune di Ravenna.
«Pare dunque auspicabile – prosegue Ancisi – che la Giunta comunale, nella persona del neo assessore delegato dal sindaco alle Politiche Culturali, alla Multiculturalità e al Turismo, assuma l’iniziativa di proporre, nei modi confacenti, la necessità che il Mausoleo di Teodorico sia adeguatamente ripulito, riportato all’originario caratteristico biancore e protetto dagli agenti esterni aggressivi. Al riguardo, potrebbe essere interessata la “Conferenza provinciale permanente”, attiva presso la Prefettura di Ravenna, presieduta dal Prefetto e composta dai responsabili delle strutture periferiche dello Stato e dai rappresentanti degli enti locali. In tal senso interrogo la disponibilità del sindaco».