lunedì
08 Settembre 2025
Al parco Costante Pirazzini

La città di Faenza celebra la memoria del Comitato di Liberazione Nazionale

Il sindaco Massimo Isola: "Ricordarlo oggi significa rendere omaggio a chi, in quel passaggio drammatico, seppe trasformare la sofferenza in riscatto e aprire la strada alla nostra democrazia"

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La città di Faenza ha celebrato oggi, lunedì 8 settembre, la memoria del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) con una cerimonia presso il monumento a loro dedicato, situato nel parco Costante Pirazzini. L’appuntamento, che ha visto la partecipazione della cittadinanza, ha voluto rendere omaggio a coloro che hanno contribuito alla liberazione e alla rinascita democratica del Paese.

Il programma della mattinata ha incluso la deposizione di una corona d’alloro al monumento, seguita dall’intervento del sindaco Massimo Isola: «L’8 settembre 1943 fu una data di dolore e caos, segnata dalla fuga della monarchia e dall’occupazione nazista, ma anche l’inizio di una nuova speranza. In quei giorni nacque il Comitato di Liberazione Nazionale, che non solo coordinò la resistenza nelle città e nelle montagne, ma contribuì a formare una nuova classe dirigente capace di guidare l’Italia verso la libertà, la Repubblica e la Costituzione. Ricordarlo oggi significa rendere omaggio a chi, in quel passaggio drammatico, seppe trasformare la sofferenza in riscatto e aprire la strada alla nostra democrazia».

Il Comitato di Liberazione Nazionale di Faenza nacque in clandestinità nelle convulse settimane che fecero seguito alla destituzione di Mussolini (25 luglio 1943) e all’annuncio dell’armistizio (8 settembre), con l’obiettivo di coordinare le diverse forze politiche antifasciste presenti sul territorio locale. Il CLN ebbe un ruolo cruciale nell’organizzare e dirigere la lotta di liberazione. Rappresentò un’esperienza di unità, riunendo personalità di differenti orientamenti politici: socialisti, repubblicani, cattolici, azionisti e comunisti. Tra questi, si ricordano figure come Silvio Mantellini, Alberto Buda e Costante Pirazzini, fino al sacrificio di Bruno Bandini, assassinato nel 1944. Non fu solo un nucleo di resistenti, ma anche il centro in cui maturarono i principi e i protagonisti che avrebbero guidato la futura democrazia cittadina. Nel 2009 l’Amministrazione comunale ha eretto un monumento a ricordo di questa importante esperienza, opera dell’artista Goffredo Gaeta.

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