Scontro tra Cgil e Ausl Romagna. Il sindacato ha accusato l’ente sanitario di una mancanza di auto necessarie a garantire l’attività a domicilio del personale. L’Ausl Romagna ha risposto per le rime, riportando i dati dei mezzi presenti nel territorio.
Cgil afferma: «Gli operatori dell’assistenza domiciliare, che svolgono un lavoro fondamentale e delicato direttamente nelle abitazioni degli utenti, non dispongono di un numero sufficiente di mezzi per coprire i turni e garantire le prestazioni assistenziali, in particolar modo nel distretto di Lugo, dove in molti casi, i veicoli disponibili presentano un chilometraggio elevato, guasti ricorrenti e condizioni meccaniche non sicure, mettendo a rischio l’incolumità del personale e rallentando il servizio. È inaccettabile che, in un servizio essenziale come l’assistenza domiciliare, il personale sia costretto a lavorare in queste condizioni, con veicoli inadeguati o addirittura assenti».
L’Ausl ha risposto in questi termini: «Ci siamo sempre impegnati a mettere in atto tutte le soluzioni organizzative possibili per supportare gli operatori e garantire loro la dotazione di auto necessarie per svolgere il loro importante lavoro. Un esempio concreto di questi impegno è l’incremento, a livello aziendale, del parco auto di 100 veicoli in più negli ultimi due anni, che ha portato a 811 auto in dotazione, con ulteriori 13 mezzi in attesa di consegna. Per quanto riguarda nello specifico l’ambito ravennate, il parco auto consta di 292 veicoli, rispetto ai 251 mezzi presenti nel 2022. In particolare, a partire da febbraio 2025 ne sono arrivati 7 nell’ambito di Ravenna di cui 3 a Lugo, rispettivamente 2 al Servizio di Assistenza domiciliare di Lugo e 1 al Servizio di Riabilitazione territoriale di Lugo. Il quadro attuale per il territorio di Lugo prevede un parco auto complessivo di 22 veicoli a disposizione del servizio di assistenza domiciliare – prosegue Ausl-. Tutte le auto sono regolarmente revisionate e sottoposte a manutenzione secondo le normative vigenti, garantendo standard di sicurezza conformi alle disposizioni del codice della strada e del manuale di uso e manutenzione aziendale».
La Cgil ha esposto anche la mancanza dei dispositivi di sicurezza “Beghelli” – già attivi nei territori di Forlì, Cesena e Rimini – che permetterebbero agli operatori di lanciare un allarme in caso di necessità o aggressione: «Tali dispositivi non sono ancora stati distribuiti né attivati nel territorio di Ravenna, nonostante la loro importanza per garantire l’incolumità del personale. A peggiorare il quadro è la mancanza di telefoni cellulari aziendali: non tutti gli operatori ne sono dotati, rendendo ancora più difficile la comunicazione in caso di emergenza».
Anche qui è arrivata la risposta dell’ente sanitario: «Per quanto riguarda invece i sistemi di sicurezza Beghelli, la dotazione attuale di 17 dispositivi è stata regolarmente assegnata ed è già programmata la configurazione che si concluderà in circa 15 giorni. Analogamente, la distribuzione dei telefoni cellulari aziendali è in corso, compatibilmente con le fasi di configurazione già avviate che si concluderanno entro il mese di ottobre».



