Il consigliere comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, interroga il sindaco di Ravenna per sapere se il co-direttore artistico del Ravenna Festival, prima di essere incaricato a fine settembre, ha consegnato una dichiarazione che attesti l’assenza o la presenza di procedimenti penali a suo carico. La richiesta di Ancisi arriva all’indomani della notizia del rinvio a giudizio del 36enne Michele Marco Rossi per violenza sessuale.
«In assenza di tale dichiarazione o di dichiarazione mendaci – continua la nota di Ancisi inviata alla stampa –, il sindaco intende procedere nei suoi confronti sotto i profili delle conseguenze penali e del mantenimento o perdita del suo posto di lavoro?».
Il consigliere comunale di opposizione ricorda che «al momento dell’assunzione dei dirigenti pubblici, la legge, escludendo che debbano esibire il certificato dei carichi pendenti, impone loro di produrre una dichiarazione sostitutiva che attesti l’assenza o la presenza di procedimenti penali in corso. Chi rilascia autodichiarazioni mendaci è punito ai sensi del Codice penale per falsità ideologica in atto pubblico».
Rossi è stato incaricato dalla Fondazione Ravenna Manifestazioni che organizza la storica kermesse ed è riconosciuta come soggetto di diritto pubblico «in quanto influenzata da enti pubblici partecipanti, come dimostra, tra l’altro, che il sindaco di Ravenna è presidente di diritto del suo consiglio di amministrazione, mentre tra i suoi soci figurano i Comuni di Ravenna e Cervia, nonché la Provincia e la Camera di Commercio di Ravenna».