«L’esercito? Una proposta seria e concreta, ma che respingiamo. Prima di tutto perché la decisione non spetta al Comune. E poi perché i soldati non sono autorizzati a svolgere compiti di polizia giudiziaria. Le forze realmente efficaci per contrastare fenomeni di criminalità, microcriminalità e degrado urbano restano polizia, carabinieri e guardia di finanza». È in sintesi la risposta del vicesindaco Eugenio Fusignani ai circa 1.800 cittadini (rappresentati in commissione consiliare dal primo firmatario Francesco Patrizi) che hanno firmato questa estate la petizione (promossa dalla lista civica La Pigna) che chiede un presidio dell’esercito in particolare nella zona della stazione di Ravenna, nell’ambito dell’operazione Strade Sicure. «La loro presenza servirebbe come deterrenza – ha dichiarato Patrizi presentando la raccolta firme in Municipio – in una zona che è costantemente teatro di aggressioni, violenze, minacce». Tra i sostenitori della petizione, anche Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna che, in fase di replica ha chiesto che il sindaco perlomeno faccia richiesta al Governo, tramite il prefetto.
Il vicesindaco Fusignani ha invece assicurato solamente che metterà a conoscenza il prefetto della petizione e del dibattito che ne è seguito in commissione, limitandosi poi a dire che sarà lo stesso prefetto a valutare, nella sua autonomia. Difficile però che possa richiedere l’esercito se non è il sindaco a formalizzare la richiesta, considerando anche che in prefettura – come sottolinea il comandante della polizia locale Andrea Giacomini – attribuiscono alcuni difetti all’operazione che vede il coinvolgimento dei soldati (lo stesso ministro Crosetto ha prospettato l’ipotesi di farli tornare ai loro compiti più tradizionali) e non certo per la loro scarsa capacità degli stessi: «Si tratta di stabilire – ha commentato Giacomini – se sono lo “strumento” giusto per affrontare lo spacciatore o lo straniero irregolare. L’esperienza ci dice di no, perché per ogni contingente dell’esercito la legge prevede che debba esserci anche un contingente di polizia o carabinieri ad accompagnarli (non essendo i soldati, come detto, agenti di polizia giudiziaria, ndr)».
Tra gli interventi anche quello di Veronica Verlicchi, capogruppo della Pigna, che ha ricordato però come l’esercito sia stato già utilizzato in decine di città di tutta Italia e di qualsiasi colore politico, comprese le vicine Rimini e Ferrara, fungendo da deterrente e invitando i colleghi a non farne una battaglia ideologica.
Tra i contrari, un po’ a sorpresa, anche uno che è stato con la divisa dell’esercito per quasi 40 anni, l’esperto nominato da Viva Ravenna (altro gruppo di opposizione) Fabio Bendinelli, ex funzionario Onu. Che – in estrema sintesi – ha auspicato che i soldati possano tornare a svolgere compiti più consoni alla loro formazione.
Il vicesindaco Fusignano in commissione con il primo firmatario della petizione Patrizi



