Fratelli d’Italia dice no all’esercito nelle strade di Ravenna per migliorare la sicurezza urbana: «Pur essendo espressione di un disagio reale della cittadinanza, questa richiesta non rappresenta una soluzione utile né efficace». È il commento del capogruppo Falco Caponegro in consiglio comunale.
Nella commissione consiliare di ieri, 27 novembre, si è discusso della petizione che, appunto, chiedeva l’invio dell’esercito a Ravenna per far fronte alle criticità in materia di ordine pubblico.
«Riteniamo che l’esercito non possa sostituire il lavoro fondamentale di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. Le soluzioni ai problemi di sicurezza urbana devono essere realistiche, applicabili e coerenti con il quadro normativo. L’impiego dell’esercito nelle città italiane avviene esclusivamente all’interno di specifiche operazioni nazionali, come “Strade Sicure”, e sempre sotto la direzione del Prefetto e del Questore. In tali contesti i militari svolgono compiti circoscritti: presidio di obiettivi sensibili, vigilanza di aree delimitate e attività di controllo in pattuglie miste. Non possono svolgere indagini, non gestiscono autonomamente l’ordine pubblico, non redigono atti di polizia giudiziaria e non possono intervenire sulla microcriminalità diffusa che interessa i quartieri. In caso di necessità possono fermare un soggetto colto in flagranza, ma devono immediatamente consegnarlo alle forze dell’ordine competenti».
Fdi ha inviato oggi al prefetto di Ravenna, Raffaele Ricciardi, un documento con le sue proposte per migliorare la sicurezza sul territorio: «Proposte reali, non slogan; strumenti praticabili, non fantasiosi costrutti destinati a solleticare la pancia dei cittadini senza ricadute efficaci». Il comunicato inviato alla stampa, però, non entra nei dettagli di queste proposte ma si limita a specificare: «Concretezza nelle soluzioni, serietà nelle analisi e responsabilità nel proporre interventi utili alla città. Una posizione che ci distingue tanto dalla maggioranza, con cui non esiste alcuna forma di allineamento, quanto da proposte suggestive ma prive di reale applicabilità». Una frecciata ai compagni di minoranza della lista civica La Pigna che invece caldeggia apertamente la richiesta dell’esercito.
Ma non è un avvicinamento al Pd e alla maggioranza (la stessa posizione è stata infatti espressa dal vicesindaco Eugenio Fusignani del Pri): «Respingiamo nettamente questa interpretazione: avere opinioni diverse da un’altra forza di minoranza non significa in alcun modo schierarsi con chi governa, ma semplicemente proporre soluzioni più serie, concrete e utili alla città. Simili illazioni, rilanciate con toni volutamente polemici, sembrano più orientate a raccattare facili consensi che a contribuire davvero al bene dei cittadini. Sono uscite che rispondono più alla necessità di difendere il proprio posticino in consiglio, che in alcuni casi pare diventare l’unica vera priorità, che a costruire un confronto serio e costruttivo».



