sabato
13 Dicembre 2025
istituzioni

Dimensionamento scolastico, la Regione “disubbidisce” al Governo: «Tagli immotivati»

Arriva la risposta alla lettera ricevuta dai ministeri. «A rischio il buon funzionamento del sistema»

Condividi

Arriva la risposta della Regione Emilia-Romagna alla lettera, ricevuta dai ministeri dell’Istruzione e del Merito e degli Affari europei, che conteneva la diffida ad adottare entro il termine del 18 dicembre la delibera sul dimensionamento della rete scolastica regionale.

«Per l’ennesima volta – affermano il presidente Michele de Pascale e l’assessora alla Scuola, Isabella Conti – chiediamo al Governo di ripensarci. La richiesta di tagli alla scuola è immotivata su scala nazionale, dove non ci dovrebbe essere alcuna esigenza di riduzioni e tagli, e a maggior ragione per l’Emilia-Romagna. I parametri discrezionali adottati dal Governo, infatti, penalizzano ulteriormente la nostra regione, che è già una delle più penalizzate d’Italia. Non possiamo e non vogliamo apporre la nostra firma e avere corresponsabilità in una scelta sbagliata e iniqua, assunta in totale autonomia dal Governo. Non si possono scaricare sui territori decisioni che vengono prese esclusivamente a livello centrale, senza nessuna condivisione».

Dopo la decisione assunta in Giunta, e formalizzata con una delibera nell’ultima seduta, è stata inviata una missiva, a firma di presidente e assessora, ai ministeri. Nella lettera la Regione, nel rispetto del principio di lealtà interistituzionale, rinuncia al termine che le veniva concesso nella nota di diffida e si rende disponibile a collaborare con il Commissario che il Consiglio dei ministri volesse nominare.

«Come sempre siamo disponibili alla massima collaborazione istituzionale, anche con un incontro immediato – scrivono de Pascale e Conti -, per fornire tutte le informazioni e i dati necessari. La mancata adozione del piano è tecnicamente determinata dall’impossibilità di coniugare il parametro imposto normativamente con la realtà organizzativa regionale, se non a scapito del buon funzionamento di un sistema tra i più efficienti a livello nazionale».

L’Emilia-Romagna, con l’attuale numero di istituzioni scolastiche, 532 autonomie, ha un rapporto medio di 994 alunni per istituzione, abbondantemente superiore al parametro ministeriale che è di 938; la contrazione a 515 autonomie imposta dal decreto «non è pertanto giustificata da inefficienze regionali e non risponde a esigenze organizzative territoriali, ma unicamente a obiettivi di redistribuzione numerica nazionale, derivanti dall’applicazione di un meccanismo di riequilibrio interregionale del contingente Dirigenti Scolastici/ Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi deciso unilateralmente a livello ministeriale», si legge in una nota della Regione.

La lettera giunge dopo molteplici contatti intercorsi tra Regione e autorità statali competenti, in cui viale Aldo Moro aveva manifestato le criticità evidenziate dal piano e chiesto di valutare l’introduzione di deroghe ai parametri di dimensionamento regionale.

Condividi
CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Metafisica concreta

Sull’intitolazione dell’ex Piazzale Cilla a Piazza Giorgio de Chirico

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi