Elisabetta Sgarbi e il film sul liscio: «Musica nobilissima. E torneremo a ballare» Seguici su Telegram e resta aggiornato La regista e produttrice: «Tutto è nato grazie a Cavazzoni, poi mi ha spinto la passione: la Romagna è anche la mia terra, è follia, creatività, sorriso, lavoro» Elisabetta Sgarbi con Mirco Mariani degli Extraliscio Arriva il 3 agosto all’arena estiva di Casa Spadoni, a Faenza, Extraliscio – Punk da balera. Si ballerà finché entra la luce dell’alba, il film di Elisabetta Sgarbi dedicato agli Extraliscio – band messasi in luce anche all’ultimo Festival di Sanremo – e alla tradizione musicale romagnola. Il film – che verrà proiettato anche il 5 agosto Massa Lombarda e l’11 all’arena di Bagnacavallo – presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, al mercato del Festival Internazionale del Cinema di Berlino e al Los Angeles Italia Film Fest, ha ricevuto il premio Siae per il talento creativo e il Premio Fice (Federazione Italiana dei Cinema d’Essai) a Mantova. Per l’occasione, abbiamo intervistato la regista Elisabetta Sgarbi, fondatrice e direttrice della casa editrice La nave di Teseo e del festival La Milanesiana (che ha appena fatto tappa in provincia di Ravenna), che degli Extraliscio è anche produttrice. Una scena del film Come si è avvicinata al progetto Extraliscio e perché? «Grazie a uno scrittore, un grande scrittore, Ermanno Cavazzoni, autore dell’ultima sceneggiatura di Fellini, il quale, invitato da me alla Milanesiana, mi disse: “Vengo con gli Extraliscio. Li conosci?”. “No – risposi – ma va bene”. Li ho ascoltati una prima volta a Milano. Non avevo capito bene e così li ho reinvitati ad Alessandria. E lì ho capito invece che avevano una energia e una qualità straordinarie». Cosa l’ha spinta a girare un film su di loro? Cosa voleva trasmettere con la pellicola, che non si può trasmettere con un concerto o un’intervista? «Mi ha spinto anzitutto la passione. Che per me decide di pari passo con il desiderio di comprensione. Mi interessava raccontare il viaggio degli Extraliscio, dalle origini al “successo”. Il mondo da cui provengono. Extraliscio sono Moreno il Biondo e Mauro Ferrara che sono i grandi rappresentanti della tradizione del liscio: il primo, clarinettista e sax, è stato caporchestra di Casadei per oltre dieci anni. Il secondo ha iniziato con l’orchestra Borghesi, per poi arrivare nell’orchestra di Raul Casadei. Questa storia andava raccontata. Ma poi c’è lo scarto, da quella tradizione: Mirco Mariani, l’Extra di Extraliscio. Un musicista e compositore straordinario, una voce calda e dolce, non da liscio. E viene da una tradizione opposta, jazz, free jazz. E poi mi sono accorta che quella storia era anche la mia». Ha parlato di successo: se lo aspettava? Anche al Festival di Sanremo? «Non faccio mai nulla aspettandomi il successo. E non mi sarei mai inoltrata nel mondo della produzione musicale, aspettandomi un successo. Però ci metto tutta me stessa. Il successo, poi, è successo. È qualcosa di passato. A Sanremo dovevano portare energia, qualità musicale e la loro folle personalità. Ci sono riusciti. Per me è come se avessero vinto. Poi però bisogna guardare avanti, immergersi nei live e nei nuovi progetti». Cosa piace, ai non-romagnoli (come peraltro lei), del liscio? «Io sono ferrarese, ma di madre romagnola e padre veneto. Mio padre mi ha insegnato a ballare il valzer, mia mamma aveva quella musica folk romagnola nel sangue. Quindi anzitutto è una musica che mi lega molto alle mie radici, a mia madre Rina e mio padre Giuseppe. Poi, uscendo da me, il folk romagnolo è una musica che nella sua essenza, è popolare e nobilissima. Fatta da musicisti straordinari, sempre che venga eseguita nella sua purezza. Secondo e Raoul Casadei sono dei fuoriclasse». Perché, secondo lei, è sempre stato considerato un genere di musica di serie B? «Perché è stata un’industria. E in parte lo è ancora. Quando hai mille orchestre che suonano quei pezzi straordinari, il livello scende, diventa karaoke. Ma basta ascoltare una esecuzione ben fatta del Passatore, di Dolore, di Romagna mia, di Mia cara gioventù, o di Ciao Mare – come le eseguono ad esempio gli Extraliscio – e ci si riconcilia con la musica. La musica tout court». La pandemia sta stravolgendo le nostre vite e anche in qualche modo le abitudini del liscio. Senza ballo, senza abbracci, senza balere: torneremo a rivivere quei momenti? «Certamente sì. Basta vaccinarsi e saremo liberi. Ma se permangono paure (legittime) e ignoranza (non legittima), i tempi si allungheranno e faremo passi indietro. Il mio invito è: vaccinarsi, vaccinarsi ,vaccinarsi. Ho fatto anche un film sui vaccini: “Vaccini, 9 lezioni di scienza”». In definitiva, cos’è per lei la Romagna? «Follia, creatività, sorriso, lavoro. Ed è la terra di mia madre. Dunque anche la mia». LA SERATA A CASA SPADONI Il film di Elisabetta Sgarbi sugli Extraliscio verrà proiettato martedì 3 agosto dalle 21.30 nell’ambito della rassegna Cinema Divino all’arena all’aperto, bordo piscina, di Casa Spadoni, a Faenza. Dalle 19.30 partono le degustazioni (protagonisti i vini dell’Azienda Agricola Biologica Maria Galassi) e l’eventuale cena. Al termine della proiezioni si terrà uno speciale spettacolo dal vivo con Mirco Mariani e Mauro Conficconi degli Extraliscio, con la partecipazione di Roberta Cappelletti. Biglietti d’ingresso a 26 euro (degustazione tre calici di vino, proiezione e spettacolo). Info e prenotazioni: 366 5925251 oppure 0546 697711. Total1 0 0 1 Forse può interessarti... Su Netflix un film sulla "incredibile storia dell'Isola delle Rose" Una dedica all'arte di Ermanna Montanari nel film del compagno Marco Martinelli Fellini torna protagonista in un film, tra «dialoghi, testimonianze e musica» Seguici su Telegram e resta aggiornato