Giornalismo d’inchiesta, scandali sotto la lente e documentari al Dig Festival

Il programma di una tre giorni con reporter di tutto il mondo, a Riccione da venerdì 23 a domenica 25 giugno

Dig Festival Premiazione

Un momento dalla passata edizione

Il giornalismo di qualità torna a Riccione con il DIG Festival, in programma da venerdì 23 a domenica 25 giugno al Palazzo del Turismo e nell’antistante piazzale Ceccarini. Tre giorni di incontri con reporter di tutto il mondo, prime visioni, spettacoli e workshop, tutti a ingresso libero. Il programma culmina sabato 24 giugno (piazzale Ceccarini, 21.30) con l’assegnazione dei DIG Awards, premi internazionali destinati alle migliori inchieste e reportage video della stagione.

Al compimento del suo terzo anno, il DIG Festival amplia il suo sguardo, ma rafforza anche il legame con il territorio. Si intensifica la collaborazione con l’Osservatorio sulla criminalità organizzata della Provincia di Rimini, realtà che ha il compito di analizzare il fenomeno mafioso e la sua penetrazione in provincia. L’Osservatorio collabora al festival organizzando incontri in tutte le giornate: due corsi di formazione della DIG Academy sulla presenza delle mafie in Emilia-Romagna (venerdì, 17; domenica, 16.30); un dibattito su Mafia Capitale (sabato, 18.45); l’anteprima di un documentario sulla ’ndrangheta (domenica, 14).

Dalla collaborazione con soggetti pubblici e privati nascono anche proposte per i più piccoli. Per avvicinarli ai temi del giornalismo, piazzale Ceccarini ospita due laboratori per bambini da 4 a 6 anni (venerdì e sabato, 9.30-12).

In un programma che dalle 9 di mattina propone una non-stop di workshop accreditati dall’Ordine dei giornalisti, documentari sui grandi temi dell’attualità, incontri con giornalisti di tutto il mondo (www.dig-awards.com), gli appuntamenti serali si confermano un momento privilegiato di confronto tra cittadini e reporter. Piazzale Ceccarini sarà anche quest’anno il teatro all’aperto dei talk del festival. Si comincia venerdì (19.15) con Credito esaurito. Le banche italiane: un sistema da sistemare, talk in collaborazione con Banca Etica. A confrontarsi su un tema che interessa da vicino tantissimi cittadini italiani, sono l’esperto Gian Gaetano Bellavia e i giornalisti di Repubblica Andrea Greco e Franco Vanni, autori del libro Banche impopolari.

Sempre venerdì, alle 21.15, la serata-evento proposta insieme a Riccione Teatro in piazzale Ceccarini. Sul grande schermo di DIG, alla presenza degli autori Antonio Rezza e Flavia Mastrella, viene proiettato Milano Via Padova: un viaggio esilarante nel quartiere più multietnico di Milano, un film che mette in discussione i luoghi comuni dell’integrazione e del razzismo con la genialità tipica del duo Rezza-Mastrella.

A seguire, i casi di molestie sessuali nella Chiesa cattolica sono il tema di Dietro l’altare, documentario del messicano Jesus Garces Lambert presentato in prima assoluta in collaborazione con laeffe (Palazzo del Turismo, 23.15). Coprodotto da alcuni dei più importanti network europei, il film racconta il fallimento delle iniziative antipedofilia predisposte dalle gerarchie vaticane. A condurre l’inchiesta è John Dickie, storico britannico ospite in sala. Presenta il film Emiliano Fittipaldi, giornalista dell’Espresso autore del libro Lussuria. Peccati, scandali e tradimenti di una chiesa fatta di uomini.

Nella serata di sabato, alle 18.45 in piazzale Ceccarini, Lirio Abbate, Guy Chiappaventi e Vito Foderà sono i protagonisti del talk La mafia si mangia Roma, viaggio alle radici della nuova criminalità romana. A seguire (19.15) spazio alla satira di Oltreconfine: DictatorLOL. Il lato ridicolo del potere, live-show di Giampaolo Musumeci, che porta alla scoperta degli aspetti più improbabili dei potenti del pianeta, da Putin a Trump a Kim Jong-un (piazzale Ceccarini, 19.15, in collaborazione con Pagina 99).

Alle 21.30 è in calendario il momento più atteso del festival, la proclamazione dei vincitori dei DIG Awards nelle sei categorie di concorso riservate a progetti d’inchiesta, inchieste e reportage video. Alla cerimonia, condotta da Vicsia Portel, partecipano i componenti della giuria presieduta dal reporter statunitense Jeremy Scahill. Ospite d’onore è Evgeny Morozov, uno dei massimi esperti di comunicazione digitale, che propone un intervento speciale dal titolo Internet non salverà il mondo.

Dopo le premiazioni, viene proiettato in prima italiana uno dei più importanti film-inchiesta degli ultimi anni, National Bird di Sonia Kennebeck. Prodotto da Wim Wenders ed Errol Morris, e reduce dalla Berlinale e dal Tribeca Film Festival, National Bird racconta la guerra segreta condotta con i droni dagli Stati Uniti. Ad animare il racconto sono le drammatiche testimonianze di tre veterani dell’esercito americano.

La notte tra sabato e domenica (5.30, Spiaggia del Sole 86-87) si conclude in riva al mare con un concerto all’alba di Fabio Mina, flautista e compositore protagonista di collaborazioni con Markus Stockhausen, Kudsi Erguner, Fabrizio Ottaviucci, Enzo Pietropaoli, Cristiano De André e Vinicio Capossela. Abile a intrecciare sperimentazione e tradizione, Fabio Mina ha dedicato le sue ultime ricerche al più musicale degli elementi naturali, il vento. Da queste ricerche sono nati il disco High Winds May Exist e il live omonimo, presentato in collaborazione con Riccione Teatro.

Anche se i vincitori dei DIG Awards sono già stati proclamati, per tutta la giornata di domenica il festival continua a proporre, accanto a talk e corsi di formazione, anche video-inchieste in prima visione. È il caso di Terre impure, documentario sulla ’ndrangheta presentato in anteprima al Palazzo del Turismo (14.00) dalla giornalista Raffaella Maria Cosentino. Si prosegue nel pomeriggio con le prime italiane di due documentari francesi (Hissène Habré, Pornocracy) e un documentario britannico (Yemen: Britain’s Unseen War): al centro dell’attenzione le responsabilità occidentali nei turbolenti scenari del Ciad e dello Yemen, ma anche il business incontrollato delle multinazionali del porno.

Terminate le proiezioni, alle 19 in piazzale Ceccarini, è in programma la testimonianza esclusiva di Nicola Borzi, caposervizio del Sole 24 Ore, che con i suoi esposti agli organi di vigilanza e controllo ha denunciato le irregolarità nei conti e nei dati di diffusione del principale quotidiano economico-finanziario italiano. Lo affiancheranno Giuseppe Oddo (L’Espresso) e Giorgio Meletti (Il Fatto Quotidiano).

A chiudere la terza edizione del DIG Festival è un altro evento speciale in collaborazione con Riccione Teatro. Alle 21.30, al Palazzo del Turismo, Daniele Timpano e la Compagnia Frosini/Timpano portano in scena Aldo Morto, spettacolo teatrale che riaccende i riflettori sull’assassinio di Aldo Moro. A introdurre lo spettacolo è Ilaria Moroni, direttrice dell’Archivio Flamigni, tra i più importanti centri di documentazione sugli anni di piombo.

Venerdì e sabato il Palazzo del Turismo ospita, a ciclo continuo, le presentazioni di tutti i lavori finalisti dei DIG Awards: in calendario ben 15 video, tra inchieste e reportage, provenienti da Europa, Nord Africa, Medio Oriente e Stati Uniti: un viaggio intorno al mondo per approfondire i temi più disparati, dalla guerra in Siria al narcotraffico nelle Filippine, dal culto americano delle armi alla repressione dei diritti delle donne in Cina.

Particolarmente attesa è la presentazione degli otto progetti d’inchiesta selezionati nella categoria DIG Pitch (venerdì, 14). Riservata a progetti in corso di realizzazione, questa sezione di concorso assegna un premio di produzione di 20.000 euro, fondamentale per lo sviluppo di nuove inchieste. Gli autori si sfideranno, in lingua inglese, con l’innovativa formula del pitch: sette minuti e un breve trailer per intrigare una platea composta di addetti ai lavori (produttori, distributori, broadcaster internazionali) e per convincere la giuria internazionale dei DIG Awards. In sole due edizioni, tra vincitori e finalisti, ben sei progetti presentati al pitch si sono trasformati in produzioni di tv come Sky, Mediaset, Arte e Canal+. Il compito di valutare questi progetti, e tutti i finalisti dei DIG Awards, spetta a una giuria composta da 13 giornalisti di grande esperienza, provenienti da otto nazioni: Jeremy Scahill (presidente di giuria, Usa), Riccardo Chiattelli, Pino Corrias, Corrado Formigli, Alberto Nerazzini, Andrea Scrosati (Italia), Alexandre Brachet, Marco Nassivera (Francia), John Goetz (Germania), Maggie O’Kane (Regno Unito), Morten Møller Warmedal (Norvegia), Hans Peterson Hammer (Svezia), Margo Smit (Paesi Bassi).

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