2016, che perda il peggiore?

In questo passaggio d’anno da campagna elettorale, l’auspicio è che il 2016 possa portare consiglio a molte forze politiche e sia foriero di qualche buona e nuova idea. Affinché non accada che piuttosto che vincere il migliore, finisca banalmente solo per perdere il peggiore. Certo la situazione è per molti versi inedita. Dopo la tragedia della morte di Enrico Liverani, il Pd ha voluto dare dimostrazione di forza e compattezza trovando subito e all’unanimità un nuovo candidato, il suo segretario. E però, se ha scelto un candidato molto forte rispetto al proprio interno, altrettanto non si può dire per l’esterno. Per una serie di ragioni tra cui il fatto che è un cervese poco radicato in città (e che, per chi ha qualche familiarità con la storia politica cittadina, sembra ineludibilmente legato a un filo di continuità che dalla località rivierasca domina sull’ex capitale bizantina, da Fiammenghi fino a Corsini). Dalla sua ha sicuramente la giovane età, ma non il curriculum: può vantare solo un’esperienza politica e di breve amministrazione. E lui stesso per mesi ha dichiarato che no, non sarebbe stato lui il candidato. A convincerlo, l’emergenza e l’esigenza di portare avanti il progetto di Liverani. E adesso lo aspetta una campagna quanto mai impegnativa. Comunque sia, tutti nell’opposizione concordano nel dire che si tratta di una candidatura debole, ma non è chiaro se qualcuno sarà poi effettivamente in grado di approfittare di questa presunta debolezza. Mentre si attende che Lega e Lista per Ravenna ormai a braccetto trovino e svelino il candidato, la lista civica La Pigna si allea con la forza più di destra del panorama politico nazionale, il partito della Meloni. Dunque per chi vuole dirsi né di destra né di sinistra parrebbe restare solo i temuti grillini. A livello nazionale sono la forza in testa ai sondaggi. E qui, dopo un lavoro di selezione e votazione hanno anche trovato un candidato sindaco per molti aspetti agli antipodi di quello del Pd: donna, ravennate, senza esperienza politica, imprenditrice, avvocato, vicina al mondo della sanità e dello sport. Si tratta di una candidatura sulla carta potenzialmente interessante, c’è poco da dire. Bisognerà vedere se davvero alla fine sarà lei la candidata o se qualche fronda movimentista interna non tenterà di intestarsi le cinque stelle ottenendo così il doppio e immediato effetto di far apparire anche il Movimento come un coacervo di litigiosi alla stregua della sinistra (qui divisa tra i supporter di Raffaella Sutter e i filo Pd) e votato più all’opposizione che al governo. Mai come questa volta, oltre alla bravura di chi vincerà le elezioni, si potrà giudicare anche l’incapacità di chi le perde.

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