Come ti distinguo la lista civica

Eccola la vera sfida che potrebbe attendere l’elettore ravennate nel 2016: lo slalom tra le liste civiche in soccorso del partitone. Perché se fortuntamente il Pd ravennate ci ha risparmiato lo spettacolo delle finte primarie visto altrove, non pare altresì orientato a risparmiarci quello delle finte liste civiche, dove per finte si intende che siano operazioni esclusivamente elettorali nate al precipuo scopo di portare voti al partito politico che qui governa da decenni mettendosi al suo servizio, ma con la pretesa magari di non fare nemmeno politica o (addirittura) di chiedere discontinuità rispetto al passato. Che questa fosse la strategia del Pd era noto:  aprirsi alle esperienze civiche. E qualora non ci fossero, crearle (ok, questo per la verità non è mai stato detto, ma non bisogna essere fini strateghi per capirlo). Ed ecco i primi passi. Pasta pensare a Daniele Perini, consigliere comunale di lunghissimo corso tra le fila del Pd,  che lancia il suo soggetto civico (e «non politico») davanti agli anziani di Amare Ravenna riuniti. Si parla poi anche di una lista civica dei giovani. E poi chissà, quella degli imprenditori, degli sportivi, degli archeologi per gli scavi in piazza Kennedy, ma perché non delle signore di mezza età o delle mamme lavoratrici? E c’è da scommettere che accanto a queste ne nasceranno anche di quelle che ammetteranno di essere politiche (ma anche civiche) ma con una distinzione di collocazione rispetto al Pd,  chessò nel pertugio a sinistra della sinistra del Pd ma a destra della destra di Sel. E magari quella a destra dei cattolici del Pd ma a sinistra di Ancisi. Chi avrà i voti per eleggere alla fine? Chissà, ma intanto si sarà fatto un po’ di disturbo, si sarà mostrato che a candidarsi è una coalizione e non un partito solo (anche se non è chiarissimo perché questo dovrebbe essere un bene). Ma poiché non vogliamo mica escludere che possa davvero nascere una vera lista civica a sostegno del Pd, ecco qualche consiglio per orientarsi: insospettitevi se la lista che si dice civica conta membri appartenenti a un partito solo (soprattutto se si parla dei cosiddetti “front men”), dubitate della sua ponteneità quando nasce su suggerimento di un candidato sindaco, privilegiate magari quelle nate da un’esperienza precedente i sei mesi dalle elezioni (forse eviterà di sciogliersi nei sei giorni successivi) e sì, accertatevi che non abbia già accordi per eventuali posti in giunta o zone limitrofe. Infine, nel dubbio, ricordate che se il Pd vi piace, potete sempre votare Pd. Se non vi piace, potete anche guardare altrove che a questo giro l’opposizione pare particolarmente variegata, anche di liste (più o meno) civiche.

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