D’accordo difendere la diga, ma c’è ancora solo quella?

Andrea AlberiziaQuando l’Autorità portuale all’inizio di maggio ha annunciato la chiusura della diga foranea a Marina di Ravenna fino alla fine di agosto per lavori di manutenzione, c’è da scommettere che qualcuno si sia augurato di essere portato via dal coronavirus prima possibile per evitarsi la sofferenza.
Perché la passeggiata sulla diga – da non confondere con il molo o palizzata che è invece quello più corto – per tanti ravennati rappresenta qualcosa di irrinunciabile, un luogo con poteri taumaturgici. E dagli imprenditori turistici della località è considerata un’attrazione importante. Del resto va riconosciuto che la possibilità di arrivare a piedi a tre km dalla costa e ritrovarsi circondati dal mare è qualcosa che solo Ravenna offre.

E allora pro loco, comitato cittadino, cittadini, sindaco e associazioni di categoria si sono ritrovati alleati dalla stessa parte contro Ap: adesso che finalmente arrivano le riaperture, voi ci chiudete la diga? E no, dai. Ap è tornata sui suoi passi in fretta. I lavori sono da fare e sono da fare quando non ci sono mareggiate e quindi si faranno fino a giugno e poi si riprenderanno da metà settembre. La passeggiata taumaturgica è salva, tutti felici e contenti.

La vicenda ci dice che Ap non ha una buona percezione di quale valore venga attribuito a quello spazio. Ma a prescindere dal valore specifico, se Ap arriva ad annunciare la chiusura di un’attrazione turistica (qualunque sia) nell’estate post pandemia forse manca anche un po’ di percezione della reale crisi. L’orientamento dell’Autorità portuale non è prettamente turistico e forse è anche comprensibile. È un ente più vocato all’aspetto industriale del porto. Come emerso nel corso degli anni su altri fronti come l’approccio al caso Marinara o alla riqualificazione di beni culturali come il Marchesato e la Fabbrica Vecchia.

Ma la sollevazione pro diga si sarebbe alzata anche se non fossimo in periodo post pandemico e anche se i lavori fossero stati a inizio primavera.
Allora forse la vicenda ci dice anche che un lido con ambizioni turistiche moderne da terzo millenio si ritrova ancora aggrappato all’appeal di un’opera marina costruita negli anni Sessanta del secolo scorso. Lunga vita alla diga foranea sud, per carità. Guai a chi la tocca e a chi pensa di tenerla chiusa troppo per lavori. Ma prima o poi bisognerà anche che la località si inventi qualcosina di nuovo per allettare i turisti.

Ravvena&Dintorni: l'editoriale
EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24